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Italia, Luciano Spalletti non sa chi schierare: niente punte, né ali

Gabriele Galluccio
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Spalletti, come si mettono le ali a questa Nazionale? Le convocazioni per le amichevoli di marzo con Venezuela e Ecuador diranno molto sulle intenzioni del ct, che deve fare i conti con uno stato di forma tendente al pietoso degli esterni offensivi italiani. Tra chi è alle prese con problemi fisici e chi invece proprio non riesce ad alzare il livello del rendimento, c’è ben poco da stare allegri. La notizia di giornata è che Chiesa si è fatto male in allenamento: la botta rifilatagli da Alex Sandro non dovrebbe comportare un nuovo stop, ma con Federico non si sa mai. Difficile valutare la sua stagione, che era iniziata in maniera scintillante (4 gol nelle prime 5 partite) salvo poi evaporare tra problemi fisici e l’inaspettata competizione con Yildiz. Resta pur sempre il nostro miglior talento, che nel trionfo a Euro 2021 è stato protagonista assoluto. L’aria della Nazionale può solo fargli bene e aiutarlo a smaltire le scorie dell’allegrismo.

E gli altri esterni? Matteo Politano è il solito bluff: buon calciatore ma monodimensionale, ha giocato bene un paio di mesi (5 gol e 4 assist nelle prime 10 giornate, il tempo di scucire al Napoli un rinnovo senza senso), poi il nulla cosmico. Peggio ancora ha fatto Nicolò Zaniolo, che all’Aston Villa è stato schierato titolare in 6 delle prime 9 partite ed è poi finito ai margini: 5 volte non impiegato, 2 non convocato, altre 5 con meno di dieci minuti giocati. E poi c’è Domenico Berardi, che avrebbe pure segnato 9 gol (5 però su rigore), ma è reduce da un serio infortunio al menisco e soprattutto milita in un Sassuolo che sta rischiando la retrocessione. In difficoltà pure Mattia Zaccagni, che sta vivendo una stagione in ombra alla Lazio. Negli ultimi tempi gli unici esterni degni di nota sono Riccardo Orsolini e Stephan El Shaarawy: entrambi integri, in forma e al centro del gioco rispettivamente di Thiago Motta e De Rossi, meritano la convocazione e soprattutto di giocare.

 

 

Se le nostre ali piangono, i centravanti di certo non ridono, anzi rappresentano un enorme punto interrogativo in vista di Euro 2024. Le speranze migliori erano riposte in Scamacca, che però si è eclissato non appena l’Atalanta ha alzato il livello. Ciro Immobile ha l’età che ha, Mateo Retegui è un ottimo finalizzatore ma un mediocre giocatore di squadra, Giacomo Raspadori e Moise Kean (impiegati negli ultimi impegni da Spalletti) sono praticamente spariti dai radar. Morale della favola, non c’è un solo italiano in doppia cifra di gol quest’anno. E allora il ct accetti un consiglio-provocazione: tanto vale giocare con Lorenzo Pellegrini falso nove, almeno sa fare gol e assist... 

 

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