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Sinner, Bertolucci senza parole: "Dopo il primo set", com'è nato il crollo contro Alcaraz

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“Il k.o. di Sinner contro Alcaraz? Sabato sera non faceva tanto caldo, ormai piove anche da quelle parti. Oggi sono già arrivati i fenomeni a dire che Sinner è sopravvalutato senza capire che nello sport si vince e si perde e soprattutto si può perdere, se l’avversario gioca la miglior partita da sei mesi a questa parte”.

Tuona così, duramente, Paolo Bertolucci durante la chiacchierata con l’ex collega Adriano Panatta nel podcast 'La telefonata’. “Dopo il primo set però onestamente io pensavo che gli facesse 6-3 anche al secondo, perché quell’altro (Alcaraz, ndr) non giocava proprio — ha detto la sua Panatta — Pensavo che Sinner portasse a casa anche il secondo, invece c'è stato un grande calo da parte sua, e invece Alcaraz si è messo a giocare come sa lui. Soprattutto si è mosso molto bene, e invece Sinner non si è mosso molto bene. A parte qualche sprazzo, tipo quel punto pazzesco, secondo me lì la racchetta gli ha dato una grande mano”. 

 

 

 

E ancora: “Sinner ha detto che quella botta che ha preso sul polso un pochino gli ha dato fastidio — ha aggiunto Panatta — La partita era già indirizzata? Sì però insomma sai un trauma fa sempre male, un pochino ti disturba”. Un pensiero però diverso è stato quello di Bertolucci: "Non è quello il motivo, il motivo è che la percentuale di prime palle è stata troppo bassa, Alcaraz è riuscito a destabilizzarlo, variando molto di più, lavorando di più la palla — ha detto l’ex tennista — e Sinner ha cominciato a sbagliare di più, a steccare con il dritto, ma sono cose che quando due giocatori sono allo stesso livello, basta che uno renda al 100% e uno al 95%". La risposta di Panatta: "Lui che è abituato sempre a comandare soprattutto da centrocampo, quando la palla gli torna qualche volta in più, come con Alcaraz che ha giocato in modo pazzesco — ha detto — Tutte queste vittorie che ha avuto, 19, si era abituato un po' troppo bene. Alcaraz ha variato tanto il gioco, per cui probabilmente hanno capito nel suo team come giocare contro Sinner". 

 

 

 

Bertolucci ha così replicato al pensiero di Panatta: “Ti serve una giornata dove ti riesce tutto perfettamente, perché copre bene da dietro, spinge, la palla corta, sa fare un po' tutto, viene a rete, serve bene — le sue parole — È un gioco molto difficile, molto rischioso, che solo un fenomeno come lui può fare, ma non tutti i giorni. Infatti ha concesso il primo set. Però questa è solo una tappa, ne vedremo tante di queste partite e godremo veramente tanto. Questo è il tennis del futuro e vedremo adesso se riuscirà a recuperare”. Infine un pensiero su Djokovic: “Non è che gli è venuto il complesso dell'italian style? — si è chiesto Panatta — Secondo me un po' è così”. Lui ha giocato male, molto bene Nardi. Ivanisevic mi ha detto che gli stimoli non erano proprio al 100%. Che voleva tornare indietro e prepararsi sulla terra, tanto a lui interessano Parigi, Wimbledon e Olimpiadi”.

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