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De Ketelaere, "quello che non voglio": sfregio al Milan e a Pioli

Roberto Tortora
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Un celebre verso di una canzone splendida scritta da Pino Daniele e Massimo Troisi recita in napoletano: “O’ ssaje comme fa ‘o core quando s’è sbagliato”. Interpreta i tumulti dell’amore, capace di nascere e morire con la medesima rapidità. Evidentemente, allora, anche il cuore di Charles De Ketelaere ha spazzato via ogni briciolo d’amore per il Milan, la squadra che, dal Belgio e dal Bruges, lo ha portato qui in Italia, credendo nel suo talento a soli 21 anni.

La stagione in rossonero è stata più che negativa, 40 presenze e 1 solo assist. Nessun gol e un investimento da più di 35 milioni di euro decisamente non ripagato. Quando sembrava che non ci fossero più speranze, ecco la rinascita: l’approdo in prestito all’Atalanta di Gasperini, che gli ha trovato una nuova collocazione al centro dell’attacco orobico e ha prodotto, fin qui, 10 gol e 8 assist in 36 apparizioni.

 

 

 

Intervistato da HNL (Het Laatste Nieuws, quotidiano belga in lingua fiamminga), De Ketelaere ha avuto parole al miele per la sua nuova squadra, al punto da spingere per il riscatto nella prossima stagione: "Se dipendesse da me rimarrei all’Atalanta, anche perché posso migliorare. Il Milan è una grandissima squadra, ma in questo momento ho bisogno di giocare e non voglio finire di nuovo in panchina. L’Atalanta mi sta aiutando molto: dallo staff ai compagni fino ai tifosi che mi hanno fatto sentire a casa".

 

 

 

Il contesto bergamasco, meno pressante e più casalingo, è stato la medicina ideale per Charles: "All’Atalanta mi trovo molto bene. Ho imparato molto dalla stagione negativa fatta con il Milan. Mi ha aiutato a compiere dei passi in avanti e mi aiuterà ancora. Da una buona stagione impari molto, ma da stagioni un po’ meno buone impari ancora di più". Gasperini, poi, ha compiuto l’ennesimo capolavoro, trovando l’oro laddove si pensava che non si potessero più pescar tesori e De Ketelaere gli è grato: "Giochiamo un calcio davvero bello e tutti i calciatori sanno quello che devono fare. Mister Gasperini è severo, ma giusto"

Il suo futuro dipenderà anche dai destini di Atalanta e Milan, entrambe impegnate in Europa League, ma con la Dea che cerca anche un posto nella prossima Champions e che punta, oltretutto, pure alla Coppa Italia. A fine stagione si siederanno intorno a un tavolo e sceglieranno se lasciare il nerazzurro sulla pelle del belga o ritinteggiarlo nuovamente con i colori rossoneri.

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