Ayrton Senna intercettato dai suoi genitori: il nastro sconvolgente recapitato poche ore prima di morire
Mercoledì 1 aprile, trent'anni dalla morte di Ayrton Senna, trent'anni da quel drammatico weekend di Imola in cui il brasiliano perse la vita. Il tutto dopo la morte di Roland Ratzenberger in qualifica e il terrificante incidente il venerdì di Rubens Barrichello, che finì in coma e si salvò per miracolo.
Trent'anni dopo, il ricordo di Ayrton è ancora vivissimo. A celebrare il campione anche Giorgio Terruzzi, sul Corriere della Sera, con un lungo retroscena sull'ultima tormentata notte di vita del campione. Tormentata per la morte di Ratzenberger e per i guai di Barrichello: accarezzò l'idea di non correre, salvo poi scendere in pista. Già, c'era Michael Schumacher, l'astro nascente: aveva vinto le prime due gare dell'anno e Senna voleva far capire chi era il padrone in Formula 1. Ma la sua Williams lo tradì: uno schianto, terribile. La morte che sconvolse il mondo.
Ma Terruzzi aggiunge particolari sconvolgenti su quelle ultime ore del campione. Si parla di guai in famiglia. Ayrton era fidanzato con Adriane, una ragazza che però mamma e papà avrebbero voluto lontana dal figlio. La consideravano "un'opportunista, una minaccia da allontanare", scrive Terruzzi. "Al punto da far mettere sotto controllo il suo telefono. Nastri recapitati a Castel San Pietro la sera del 30 aprile dal fratello di Ayrton, Leonardo. Un affronto, una provocazione. Dopo quella che aveva messo in atto Ayrton, facendosi fotografare con la morosa nella tenuta di famiglia, fuori San Paolo", aggiunge Terruzzi.
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Insomma, ai tormenti si aggiunge quello di quei nastri, la prova del fatto che Ayrton fosse intercettato dai suoi genitori, ai quali era legatissimo. Un trauma. Un altro colpo durissimo. In attesa del giorno successivo, quello che gli avrebbe sottratto la vita. Quello che avrebbe sottratto al mondo uno dei campioni più amati, e complessi, che lo sport - tutto - possa ricordare.
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