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Sinner, il suo primo crollo nervoso: "Ho fatto fatica a vederla"

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Il 10 giugno 2024 passerà alla storia dello sport italiano, perché é stato il primo giorno in assoluto in cui un tennista italiano é arrivato in cima al ranking mondiale, sorpassando una leggenda come Novak Djokovic.

È il primo giorno da numero uno di Jannik Sinner, ventinovesimo atleta ad ottenere il primato ATP. Per l’occasione è stato intervistato da Repubblica e ha subito svelato il suo vero mito: “Ogni numero uno è speciale, Ma se devo prenderne uno scelgo Roger, Federer. Sono cresciuto guardandolo, è sempre stato uno stiloso, in campo e fuori. Prendo lui”. Quanto ai grandi miti del nostro sport, Sinner non ha dubbi: “Alberto Tomba, essendo io anche un ex sciatore. Ma mi sono ispirato anche a Valentino Rossi. Sono loro due che mi vengono in mente, e non solo per me stesso. C’è un altro motivo. Hanno fatto crescere il loro sport, che è anche il nostro obiettivo, no? Avere in Italia sempre più giocatori e far diventare il tennis sempre più importante. Speriamo di averne tanti nei primi cinquanta della classifica, com’è adesso”.

 

 

 

Diventare il numero uno come traguardo di un percorso, non come ossessione, lo spiega bene il tennista altoatesino: “Io ho sempre pensato una cosa alla volta: volevo il primo punto per entrare nella classifica Atp, poi mi immaginavo di entrare nei primi cento e così via. Mi sono sempre dato un piccolo obiettivo, per fare un passo avanti. E questa è stata la chiave, secondo me, di dove siamo oggi”. Ora, si guarda in avanti, ma bisogna capire qual è il prossimo sogno: “Vedere quanto restare lì. E poi il presente: giocare Halle, vedere cosa farò a Wimbledon. E sogno di vincere le Olimpiadi, che per me sono speciali e visto che la prossima volta si giocherà al Roland Garros sarà per questa occasione”.

 

 

 

Il rimpianto per la mancata finale di quest’anno è evidente e Jannik non lo nasconde: “Ho visto la finale e ho fatto fatica a vederla. Volevo esserci io, ma purtroppo non sono riuscito ad arrivare dove avrei voluto essere. Ma lo accetto, ora so dove devo migliorare, grande lezione per me”.

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