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Jasmine Paolini, "cosa mi dice sempre il mio coach": parole spiazzanti su Wimledon e Olimpiadi

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 "Wimbledon è Wimbledon". A dirlo con un filo di amaro in bocca è la tennista italiana Jasmine Paolini nel corso di un'intervista al Corriere della Sera rispondendo al giornalista che le chiedeva se un podio olimpico lenirebbe la delusione della finale persa. Per la giovane sportiva classe 1996, la vittoria a Parigi "sarebbe una grande gioia, una cosa notevole. Però Wimbledon è Wimbledon". La risposta dunque "è nì".

A Parigi, Jasmine Paolini si aspetta soprattutto "uno scambio con gli azzurri degli altri sport: confrontarsi, cercare di capire le realtà altrui, fa sempre bene". Una delle sfide più difficili per la tennista sarà quella di giocare senza il suo coach. "Renzo mi dice sempre che le partite le prepariamo insieme però poi in campo ci vado io, da sola. Ai Giochi dovrò essere due volte brava".

 

 

Insomma, la tennista sembra avere le idee chiare e come ha spiegato al quotidiano Il tennis è un ambiente strano: arrivare in cima è difficile ma confermarsi lo è di più. Tutte sanno chi sei, tutte vogliono batterti, tutte ti affrontano con energie moltiplicate. Alla medaglia non voglio pensare troppo: è già difficile rimanere focalizzati sull’obiettivo, non desidero relazionarmi con altre pressioni e tensioni".

 

 

 

 

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