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Parigi 2024, il parcheggio sotterraneo che rovina le gare di nuoto: monta la protesta

Roberto Tortora
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Si lamentano tutti, chi più chi meno. Stiamo parlando delle squadre di nuoto ai giochi olimpici di Parigi 2024, in gara nelle acque della Defense Arena. Vengono riscontrati tempi più alti del previsto ed una lentezza sospetta soprattutto nella vasca di ritorno. Lo hanno notato in particolar modo i ranisti, che affondano braccia e gambe nelle onde della piscina. Per ora, nessun record del mondo battuto, nemmeno Leon Marchand, eroe di casa e oro nei 400misti. E nemmeno nei 400 stile libero, con la bagarre tra Titmus, McIntosh e Ledecky, vinta dall’australiana. 

E lo ha notato, inevitabilmente, anche il nostro Thomas Ceccon, oro nei 100 dorso: “C’è qualcosa che non mi torna, è poco profonda, sembra più lenta”. Ha ragione, la piscina della Defense Arena è profonda soltanto 2 metri e 20, ben lontana dai 3 di solito previsti, come a Tokyo. Ed ha una portata d’acqua di 500 metri cubi, non superiore perché, al di sotto dell’impianto, c’è un parcheggio ed un peso maggiore creerebbe pericolo di crolli. E le corsie laterali hanno un gradino di 10 centimetri, che riduce ulteriormente la profondità. Tra sabato e domenica 4 gare su 5, di sera, hanno fatto registrare tempi più lenti rispetto ai giochi giapponesi. Maggiore è la profondità, più veloce sarà la piscina, perché con basse misure si producono onde di ritorno che rendono la piscina più turbolenta, come un mare in tempesta. 

 

Anche l’allenatore dell’altro oro parigino di Martinenghi, Marco Pedoja, ha notato l’anomalia: “Non so bene cosa sia, ma ci sono evidenti problemi nella vasca così poco profonda, specie in quella di ritorno che crea difficoltà a tutti e soprattutto per il ranista che esprime più potenza nella spinta, quindi nella perdita della linea che hai a stile o a dorso. A Tete infatti ho detto: devi essere il più economico possibile nei primi 50 e poi sprigionare la tua potenza nei secondi 50”. Le due vasche della Defense sono state montate dalla Myrtha Pools in 36 giorni dopo due anni di progettazione e una settimana dopo il concerto di Taylor Swift da 180 mila spettatori. Un marchio che parla italiano, con la mantovana Piscine Castiglione di Castiglione delle Stiviere, alla sua sesta Olimpiade come fornitore: a Parigi, soprattutto per la periferia, ne ha prodotte in tutto 24. Con sistemi all’avanguardia per sostenibilità e tecnologia. Evidentemente, però, sono anti-record per i nuotatori. Pazienza, si dovranno accontentare delle medaglie.

 

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