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Angela Carini, peggio dei pugni della Khelif il "ritiro premeditato": la vergogna più grande

A.T.
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Dopo giorni di polemiche, sportive e politiche, ecco che il match olimpico di Angela Carini è durato soltanto 46 secondi: un pugno terrificante dell'algerina Imane Khelif la costringe al ritiro. Prima Angela prova a ricomporsi, a sistemarsi il casco. Ma non ci può fare nulla: il dolore è troppo, non può continuare. Sfuma così ai quarti la corsa olimpica dell'azzurra all'oro nella boxe.

Il punto è che sfuma contro l'algerina Imane Khelif, atleta "intersex", da giorni sulla bocca di tutti. Fu esclusa a ridosso della finale degli ultimi mondiali per squilibri ormonali. Per il Cio, però, può gareggiare ai giochi di Parigi 2024 (e quei parametri ormonali, bene ricordarlo, sono stati ritoccati al ribasso). Prima e soprattutto dopo il match la polemica è stata feroce. E politica: chi puntava il dito contro il netto vantaggio dell'algerina, chi puntava il dito contro chi puntava il dito sostenendo che si trattasse di pregiudizio, di omofobia. Poi, ecco, basterebbe guardare quel pugno con cui Khelif ha "chiuso" l'Olimpiade della Carini per capire che qualcosa di peculiare, in quella sfida, c'era. 

Anche Giorgia Meloni, a Parigi proprio per i giochi, ha espresso solidarietà alla nostra connazionale, parlando di un match non alla pari. E come lei tanti altri, in tutto il mondo: da Elon Musk a J.K. Rowling. Già, il caso era dibattutissimo e il finale - tutto in 46 secondi - uno dei più clamorosi che si potessero immaginare.

Dopo il ritiro, la nostra atleta ha affermato: "Non ho mai preso colpi così forti. Io sono una combattente, la mia Nazionale lo sa, sono una che davanti al dolore non si ferma. Se l’ho fatto l’ho fatto per la mia famiglia. Non riuscivo più a respirare, ho guardato il mio angolo e ho deciso che non potevo andare avanti. Mi sono arresa, ma capita, nella boxe è così, si vince e si perde, ma non ho mai pensato prima del match di non disputarlo. Ci ho provato. E non finisce qui: la mia boxe continuerà finché ce la farò a stare tra le corde". Insomma, nessuna accusa, semplicemente un resoconto dei fatti. Dal suo punto di vista, ossia il punto di vista più attendibile e indiscutibile che si possa avere. 

 

Ecco, il punto è che in tutto ciò, forse, la cosa più terribile che Angela Carini ha dovuto subire nelle ore caldissime che hanno seguito il match è il sospetto. Il sospetto che fosse tutto "premeditato", che abbia voluto cavalcare le polemiche. Una vergogna: quattro anni a preparare le Olimpiadi, in cui aveva titoli per ottenere una medaglia, cancellati con premeditazione? E per cosa? Già, per cosa? Per surfare sulle onde della polemica? Per strappare una candidatura chissà quando e chissà con chi? Ma per piacere...

 

Però la teoria montava sui social, basta dare un'occhiata per toccare con mano la riprovevole circostanza. Ma non solo. Ben più grave, la teoria è stata accreditata in diretta dai telecronisti Rai. "Sembra un abbandono per contestazione. Di tutti i finali, questo è l'ultimo che ci potevamo aspettare. Sembra essere una presa di posizione che non comprendo. Ma non è una bella figura. Adesso il pianto sembra ancora più strano. Io mi dissocio. Andiamo avanti, senza poter argomentare": queste le parole pronunciate in diretta e che hanno sconcertato il pubblico italiano (parole che, anche in questo caso, hanno innescato una reazione politica).

Poi Laura Boldrini, la quale in tv dava addirittura lezioni di boxe alla Carini: "È ovvio che fa male, è boxe, che si aspetta?". E ancora: "Essersi ritirata immediatamente da parte della pugile italiana... magari ce l'avrebbe fatta, come altre sue colleghe che ce l'hanno fatta. Perché doveva essere esclusa se è donna?", aggiungeva riferendosi alla Khelif. Chi può prendersi questo diritto se non criteri oggettivi? E se quei criteri di oggettività sono stati rispettati come si può proseguire questa polemica, inutile e dannosa, se non per discriminare una comunità?", concludeva Boldrini. Insomma, non parlava direttamente di premeditazione, ma l'impressione era che la circostanza popolasse i suoi pensieri. 

Boldrini e il commento Rai: due esempi per un pensiero, drammaticamente, ben più diffuso. Un sospetto infamante che in molti hanno alimentato, rilanciato, coltivato. Già, quello di un'atleta che "premedita" il ritiro alle Olimpiadi per ottenere non è chiaro cosa. Una vergogna. Un dolore, per Angela Carini, forse ancor più grande di quello che ha dovuto subire sul ring. Anche perché Angela, dopo il precedente match, vinto, in lacrime aveva detto che avrebbe combattuto fino all'ultimo pugno, fino all'ultima goccia di energia per papà, che se ne è andato da poco. Ecco, la stessa persona, oggi, secondo qualcuno avrebbe lasciato per calcolo. Che miseria...

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