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Parigi 2024, Arese contro Ceccon: "Aria condizionata e letti di cartone? Ecco la verità"

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Ogni olimpiade che si rispetti porta con sé polemiche e discussioni sul villaggio dove gli atleti risiedono e si preparano in vista delle gare. Quello di Parigi ha scatenato più di un fastidio negli atleti e, tra gli azzurri, il più critico è stato Thomas Ceccon, medaglia d’oro nei 100metri dorso e bronzo nella staffetta 4×100 stile libero. Al punto da farsi riprendere, addirittura, in una foto in cui si vede addormentarsi per terra, sull’erba, in un parco.

Ceccon aveva detto: "Sottolineo che non vuole essere una giustificazione o un alibi, tutti siamo nelle stesse condizioni. C'è una cosa che probabilmente molti non sanno ed è giusto raccontarla. Si fa fatica a dormire sia di notte che nel pomeriggio, tra rumore e caldo. Nel Villaggio non c'è l'aria condizionata, non si mangia bene e ci sono problemi col cibo. Molti atleti si spostano per questi motivi".

 


C’è, però, chi dissente apertamente da queste critiche ed è Pietro Arese, altro nuotatore presente a Parigi che, da buon ingegnere ambientale, qual è spiega a La Stampa: "Non è un hotel a cinque stelle, ma ha tutti i comfort necessari: si mangia bene e i letti di cartone sono comodi. E poi vorrei sfatare un luogo comune. Non è vero che non ci sono impianti di climatizzazione: non c'è la normale aria condizionata, ma l'effetto che fanno le pompe di calore sfruttando il raffreddamento del terreno è assolutamente perfetto per le nostre esigenze. Si può vivere anche a 25 gradi e non a 15 in stanza: io, con il mio pigiamino e sotto le coperte, non mi sono mai svegliato sudato. Sono state Olimpiadi bellissime, un sogno vivere queste due settimane. Tanto che vorrei non finissero più. Teoricamente dovevo andarmene oggi, ma resterò qualche altro giorno da tifoso. Ho in tasca i biglietti per la finale del volley".

 

 

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