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Jannik Sinner, la lista completa: ecco i pavidi e i traditori che lo attaccano

Leonardo Iannacci
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Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io. Chissà quante volte l’avrà pensato in questi giorni senza fiato Jannik Sinner, pizzicato da colleghi celebri e da mezze calzette del tennis a proposito dell’affaire-Clobesol. Alla base ci sono invidie, gelosie, vecchie acredini e genuine voglie di dar fastidio al numero 1 che vince (quasi) sempre. Sul web, poi, abbondano fake news assurde del tipo: «A Flushing Meadows lui viene fischiato appena mette riccioli in campo». Niente di più falso, ovviamente ma, diceva Ennio Flaiano, molti sognano che al peggior nemico l’insuccesso dia alla testa. Non è fortunatamente così per Jannik. Ecco quindi una lista ragionata e aggiornata dei nemici astiosi di Sinner, campione di tennis e di stile, proiettato stasera al secondo turno degli US Open allorchè affronterà l’americano Alex Michelsen.

Nemico n° 1: Nick Kyrgios, il perfido Jago per eccellenza che, fra l’altro, lavora per ESPN. Ieri ha rincarato così la dose: «Non sarò ospitale con lui come lo ero prima della vicenda Clobesol. Sinner avrebbe dovuto essere squalificato per due anni, penso di sostenere ogni parola di ciò che ho pubblicato sui social media. Ho visto molti amici venire sospesi».
Nemico n° 2: Tommy Paul. Nei giorni scorsi ha postato una foto del suo massaggiatore che lavora con i guanti, una frecciata che non ha bisogno certo di spiegazioni.
Nemico n° 3: Denis Shapovalov che ha insinuato: «Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate». Da coniglio, ha poi ritrattato.
Nemico n° 4: Nole Djokovic. Il serbo non ha accusato Jannik ma non lo ha neppure difeso. Sul doping si è limitato a dire come un vecchio democristiano doroteo: «Capisco la frustrazione di alcuni giocatori sul caso Sinner per la mancanza di coerenza».
Nemico n° 5: Carlos Alcaraz. Ahinoi, c’è anche il baby spagnolo che fa l’amico di Jannik: «Caso Clobesol? Non so che dire... Se gioca...». Voto 4.
Nemico n° 6: Tallon Griekspoor. L’olandese che perde sempre contro Sinner ha postato: «Dove c’è fumo c’è fuoco...».
Nemica n° 7: Tara Moore, tornata in campo dopo una squalifica per doping ha fatto notare come l’avvocato Kendrah Potts, che aveva rappresentato l’Itia (International Tennis Integrity Agency) nel suo caso, fosse nel pool di legali della difesa di Sinner. E allora? (aggiungiamo noi).
Nemico n° 8: Nicola Pietrangeli. Concedendogli forti attenuanti lo inseriamo nella lista. «Se Jannik è innocente perché ha restituito soldi e punti di Indian Wells?» ha detto l’anziano campione. Specificando poi: «Ma per me è innocente, eh?». Boh...
Nemico n° 9: Pablo Paz. Il tennista argentino numero 549 (!) del mondo ha ragliato: «Sono sorpreso ma allo stesso tempo non molto, sapevamo già che esistevano due pesi e due misure e che ai giocatori di punta sono consentite certe cose che agli altri non sono permesse».
Nemico n° 10: Kamil Majchrzak, squalificato per doping. Ha detto: «Il fatto che io non abbia potuto difendermi in tribunale durante il mio caso mentre Sinner sì non mi dà pace. Sono devastato e sopraffatto».
Messi tutti in fila, Sinner li ha gelati così dopo aver battuto McDonald: «Ho letto e sentito. Ma se devo dire una cosa a qualcuno gliela dico privatamente, non sui social o ai giornalisti... Ora, pertanto, so bene chi sono i veri amici nel mondo del tennis».
Gioco, partita, incontro per Jannik. Ancora una volta.

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