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Sinner, la frase sotto rete a Draper stravolto fa il giro del mondo

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Un abbraccio sotto rete, alla fine di una battaglia durata 3 ore e 3 minuti. Jannik Sinner e Jack Draper sono amici fuori dal campo, si scambiano messaggi, consigli, complimenti. Ma nella prima semifinale degli Us Open all'Arthur Ashe se le sono date di santa ragione, con il 23enne azzurro che l'ha spuntata in virtù di una classe e di una freddezza superiori. Ma il britannico, numero 25 al mondo, ha dato davvero tutto, per due set ha tenuto botta giocandosela colpo su colpo a costo di soffrire le pene dell'inferno, tra conati di vomito e piedi sudati che l'hanno costretto addirittura a cambiare le scarpe. 

Distrutto, sfiancato, malconcio. E rincuorato dall'amico Jannik, con parole tanto semplici quanto sentite. "Hai fatto una grande partita, sei stato bravissimo", gli ha detto Sinner. Draper, reduce da un terzo set in cui ha ceduto di schianto (6-2, dopo 7-5 7-6 nei primi combattutissimi due). Ora Jannik se la vedrà con l'americano Taylor Fritz, che ha battuto in 5 set il connazionale Frances Tiafoe.

 

 

 

“Domenica sarà un giorno speciale - commenta il 23enne d San Candido -. E’ una bella sensazione; ho fatto tanti buoni risultati tra Melbourne e New York, ho passato tanti momenti positivi, tanti momenti di difficoltà, momenti non semplici. Tutte le finali, in qualsiasi torneo, sono speciali ma ovviamente quelle del Grande Slam sono diverse. Sono davvero contento di avere un'altra opportunità".

 

 

 

"Complicata", ha definito la sfida con Draper: "Lui ha giocato benissimo, in particolare nei primi due set. Poi, con il passare dei minuti, è calato un po’ fisicamente; forse ha accusato anche un calo mentale visto che era sotto di due set a zero. Io ho cercato di stare lì mentalmente, ho provato a muoverlo e a pressarlo di più, ho cambiato un po’ le carte in tavola. Credo di aver gestito in modo intelligente le situazioni, posso essere contento di come è andata”.

 

 

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