Jannik Sinner, Binaghi: "Avevamo previsto tutto, tranne quella violenza"
"Siamo oltre. In ogni cosa. Ma ci credevo. Quello che conta è il percorso del ragazzo che si possa allenare, possa crescere, possa completarsi. Perché se va nei primi tre al mondo cambia la storia del tennis italiano". Angelo Binaghi, presidente della Fitp dal 2001 e rieletto almeno fino al 2028, si gode questo momento straordinario per il nostro Tennis. Jannik Sinner è stabilmente sulla vetta dell'Olimpo. Ma anche quelli dietro non scherzano. E lo si è capito benissimo a Malaga, quando lo stesso Matteo Berrettini ci ha fatto rivivere le stesse emozioni di Wimbledon 2021.
Binaghi, in una lunga intervista rilasciata al Foglio, ha spiegato che la Federazione aveva già da tempo capito che Sinner poteva arrivare molto lontano. "Avevamo previsto tutto - ha dichiarato - tranne due cose: la Paolini e la velocità che noi auspicavamo, come Federer, Nadal o Djokovic, poter avere un italiano che ogni anno si distribuisce con gli altri due, gli Slam, gli Internazionali, la Davis. Ma un altro conto - ha poi aggiunto - è avere a 23 anni il numero uno del mondo che vince tutto, praticamente tutto".
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Come lui stesso ha ammesso, l'unica cosa che Angelo Binaghi non aveva previsto era lo tsunami mediatico contro Jannik Sinner dopo la positività al test antidoping di Indian Wells. "Assolutamente - ha confessato il presidente della Fitp -. L'ho saputo la sera prima che l'abbiate saputo voi".
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