In una Roma impazzita fino all'ultimo atto per Jannik Sinner (basti pensare alle risate, agli applausi e alle ovazioni dedicate al numero 1 del tennis mondiale dopo la finale persa contro Carlos Alcaraz) è successo di tutto.
Agli Internazionali d'Italia i "daje" diventati un intercalare per incitare l'altoatesino o sfottere (con sportività) i suoi avversari, le magliette con citazioni riviste di Gigi Proietti (dal "cavaliere nero" al "cavaliere roscio", ma l'invito - volgarotto - a non farlo arrabbiare era il medesimo) e poi, come suggerisce Dagospia, perfino una t-shirt ai limiti dell'osceno (simpaticamente parlando, s'intende) indossata da una insospettabile, distinta signora seduta tra il pubblico.
Lo screenshot è esilarante. Sinner sta per andare in battuta contro Alcaraz e alle sue spalle viene inquadrata dalle telecamere del Foro Italico la suddetta signora. Occhiali da sole specchiati, pashmina al collo, portamento impeccabile ed elegante. La maglietta arancione, però, stride: sul petto infatti campeggia la scritta 'E invece fre***a". Per i non romani, urge traduzione: "La frase - spiega Dago - è una colorita esclamazione che si usa quando una situazione si ribalta o quando si è 'colpiti' da una illuminazione improvvisa". Purtroppo per Jannik, nulla di tutto questo è accaduto nel match contro lo spagnolo.
"Non è il risultato che speravamo, ma sono grato per la partita di ieri - ha commentato a bocce ferme Sinner sul proprio profilo Instagram, lunedì -. Nel complesso per me è stato un torneo fantastico. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto, sia sugli spalti che da casa, il vostro supporto ha un grande significato per me. Congratulazioni ad Alcaraz e al suo team per la sua ottima prestazione. Grazie Roma, ci vediamo presto".