Il k.o. decisivo, quello contro la Roma, ha fatto perdere la vetta di campionato all’Inter per tornare definitivamente nelle mani del Napoli. Il gol di Soulé a inizio gara ha deciso il match, anche se ai nerazzurri manca il rigore per il fallo di Ndicka su Bisseck all88’ di gioco.
Una svista dell’arbitro Fabbri, che ha lasciato correre mentre il Var Di Bello non è intervenuto. Tre punti ai giallorossi, e la squadra di Simone Inzaghi rimasta con il solo obiettivo della Champions League da inseguire sabato prossimo contro il Psg. Dopo la fine del campionato, nel corso dell'ultima puntata stagionale di Open VAR su DAZN, Rocchi ha rotto il silenzio ammettendo lo sbaglio del duo Fabbri-Di Bello: "Un errore non aver spiegato prima — le parole del toscano — Il non rigore una scelta molto al limite a livello di VAR, mentre si tratta di un rigore da assegnare in campo e piuttosto evidente. A livello di Var avevamo qualche dubbio, ma per noi è sia da rigore che da intervento del Video Assistant Referee".
Parole che hanno fatto divampare la rabbia nerazzurri, dato che con un eventuale pari e un punto in più, nel caso di medesimi risultati nelle ultime giornate di campionato, Napoli e Inter si sarebbero giocati lo Scudetto in una partita secca su campo neutro.
Rocchi, nel ricostruire il dialogo tra arbitro e sala Var, evidenzia il passaggio cruciale: "Non lo tira mai giù, sono solo le braccia intorno al corpo”, le parole di Fabbri. "Le braccia si staccano quando va giù Bisseck", è la replica Di Bello. Ma secondo Rocchi: "Di Bello sbaglia perché non si concentra su come inizia la trattenuta — ha commentato — La decisione finale viene influenzata dalla poca sostanza della trattenuta, ma è sbagliata. Meglio una On Field Review in più che una in meno: è il passettino in più che dovremo fare”. Insomma, non solo lo sbaglio decisivo per il campionato, ma anche il ritardo nel comunicarlo da parte dell’Aia, per l’Inter è una doppia beffa.