Mondiale per club, il clamoroso discorso di Thiago Silva che ha schiantato l'Inter

venerdì 4 luglio 2025
Mondiale per club, il clamoroso discorso di Thiago Silva che ha schiantato l'Inter
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Il sogno si chiama Mondiale per Club. Il Fluminense ci crede e dopo aver battuto l’Inter per 2-0 se la vedrà venerdì contro l’Al Hilal di Simone Inzaghi. Gran parte del merito della storica impresa contro i nerazzurri è legata anche alla figura di Thiago Silva, decisivo in difesa nonostante i 40 anni d’età. L’ex rossonero, tornato quest’anno nel club di Rio, ha saputo infondere ai compagni una motivazione speciale grazie a un discorso nello spogliatoio che ha toccato il cuore di tutti.

Poche ore prima di scendere in campo contro la corazzata Inter, si è rivolto ai suoi compagni con parole cariche di emozione, ricordando un momento tragico della sua vita: la scomparsa del padre adottivo nel 2014. Con la voce rotta dall’emozione, il difensore ha detto: "Non rimandante ciò che potete fare subito… a me è capitato e lo so: potrebbe non esserci altra occasione”. E ancora: "Non aspettate la fine della partita per dire: ‘Cosa avremmo potuto fare diversamente per vincere?' NO! — ha aggiunto — Nel 2014, stavo giocando i Mondiali in Brasile e in uno dei nostri giorni liberi, sono tornato a casa. È arrivato il mio patrigno, l'uomo che mi ha reso la persona che sono oggi, era malato ma io non sapevo quanto fosse grave la situazione”. 

Così Thiago Silva è tornato in nazionale, “nel frattempo lui è stato ricoverato in ospedale ma io sono dovuto tornare a Parigi per la preparazione… — ha detto ancora — Dopo una delle prime partite di campionato mia moglie mi ha chiamato e mi ha detto: ‘È morto il tuo patrigno'. Avete capito cosa intendo?”, si è poi rivolto commosso alle lacrime alla squadra. Il rammarico “è che non sono andato a trovarlo in ospedale perché pensavo che sarebbe guarito e sono tornato a Parigi — ha concluso — Voglio dire che non si devono rimandare le cose a dopo, se si possono farle ora, nel presente. Non si deve aspettare perché potrebbe non esserci tempo. Godiamoci questo momento, godetevelo con gioia ma con responsabilità. Detto questo, dobbiamo finire la partita in 11 rimanendo fedeli al gruppo: combattiamo e che Dio ci benedica. Forza!”.

Il risultato gli ha dato ragione: l’Inter, favorita alla vigilia, è stata letteralmente annichilita dall’intensità del Fluminense. E il 40enne capitano ha dimostrato ancora una volta di essere un leader totale, capace di trasformare la sua esperienza e il suo vissuto in energia positiva per tutta la squadra. Ora la corsa mondiale continua, con i brasiliani pronti a sognare ancora contro l’Al Hilal.

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