Wimbledon, un torneo di norma fatto di grande fair play, dove però è andato in scena un episodio destinato a far discutere. La protagonista è Anastasia Pavlyuchenkova, che dopo aver conquistato con fatica l’accesso ai quarti di finale si è lasciata andare a uno sfogo durissimo contro l’arbitraggio e contro il funzionamento dell’Occhio di Falco, il sistema elettronico che ha sostituito i giudici di linea. La tennista russa, numero 50 del ranking mondiale, si è vista negare un punto fondamentale a causa di un errore tanto clamoroso quanto inedito, nel match contro Sonay Kartal, idolo di casa.
Per la precisione, una palla della britannica è finita chiaramente fuori, ma il sistema elettronico non ha segnalato nulla. Nessuna chiamata, nessun replay, soltanto il buio tecnologico. La stessa Pavlyuchenkova ha protestato in modo veemente: “Non so se fosse dentro o fuori, non lo so — ha detto — Non puoi provarlo… Siccome lei è di qui, possono dire ciò che vogliono. È incredibile. Mi hai rubato il game!”. Il giudice di sedia, trovandosi senza un aiuto concreto da parte del sistema elettronico, ha deciso di far ripetere il punto, tra le proteste della russa che, in quel momento, si era vista sfuggire un possibile 5-4 a favore per ritrovarsi invece sotto di un break.
Jannik Sinner e Anna Kalinskaya si incrociano: occhio al video, finisce malissimo
Jannik Sinner e Anna Kalinskaya si sono lasciati. La cosa ormai è ufficiale e, da quanto dimostrato in un video, ...Una decisione che ha mandato Pavlyuchenkova su tutte le furie, scatenando sospetti e accuse di favoritismo verso la britannica Kartal, accusata dalla russa di essere “di casa” e quindi, implicitamente, di aver ricevuto un trattamento privilegiato. La tensione è rimasta altissima anche nei giochi successivi, ma Pavlyuchenkova ha avuto la forza di riprendersi, vincere il primo set e infine il match, spegnendo solo parzialmente la rabbia per un errore che avrebbe potuto cambiare la storia dell’incontro. “È incredibile, mi avete tolto il game”, ha ripetuto più volte la russa, che non si capacitava di come un sistema ormai considerato infallibile potesse incepparsi nel momento decisivo.
Wimbledon, la Anisimova sta per servire? Un "botto" tra il pubblico, cos'è successo
Imprevisto in campo a Wimbledon durante il match tra la statunitense Amanda Anisimova e la ceca Linda Noskova. Qualcosa ...A fine partita, Kartal ha provato a gettare acqua sul fuoco, negando qualsiasi malafede e difendendo la gestione del giudice di sedia: “Quella situazione è un’anomalia. Non credo sia mai successo prima. Che ci puoi fare? L’arbitro ha cercato di fare del suo meglio”, ha dichiarato, riconoscendo comunque che l’episodio avrebbe meritato maggiore chiarezza. Alla domanda se si fosse accorta di qualcosa, Kartal ha risposto con sincerità: “Sono piuttosto bassa, quindi dove c’è il nastro della rete spesso perdo la visuale — ha detto — Da dove mi trovavo non riuscivo a vedere. Forse dovrei rivedere il replay”.
La britannica ha aggiunto di non aver avuto la percezione della traiettoria: “La mia visuale era un po’ oscurata — ha concluso — Quando il punto si è interrotto, non sapevo davvero cosa stesse succedendo… ho pensato forse a un let o che fosse entrato qualcosa in campo. Se avessi potuto vedere chiaramente, se fosse stata palesemente fuori, allora non ci sarebbe nulla da discutere. Ma se è una palla al limite, in una situazione del genere non c’è molto che io possa fare”.