E venne il giorno dei quarti di finale a Wimbledon. In campo Jannik Sinner contro Ben Shelton. Riflettori puntati sul numero 1 al mondo dopo il fortunoso passaggio agli ottavi di finale, vinti per l'abbandono di Grigor Dimitrov quando il bulgaro conduceva per due set a zero. Una partita, però, contraddistinta anche dall'infortunio al gomito di Sinner, infortunio che ha tenuto l'Italia col fiato sospeso: il timore era il ritiro del ragazzo di San Candido.
Adriano Panatta, oscuro presagio: "Perché Sinner rischia davvero"
Adriano Panatta, ospite del podcast La telefonata, ha commentato con la solita schiettezza di sempre la serata difficile...E invece no, eccolo in campo. Anche se quel gomito fa male. Nel warm-up della mattina, Jannik si era allenato col giovane Jacopo Vasamì (mancino come Shelton) e indossava una vistosa fasciatura al braccio destro, per via del problema al gomito accusato nell'ultima partita contro Dimitrov. E la stessa fasciatura lo ha accompagnato sul centrale di Wimbledon nel match contro Shelton: già, quel gomito è un problema.

La partita è stata subito uno show, tiratissima, un tennis sublime. Sei i precedenti tra Sinner e Shelton, con il bilancio nettamente favorevole all'altoatesino, che dopo aver perso il primo confronto in assoluto - era il 2023 e si giocava a Shanghai - si è imposto negli altri cinque incroci, l'ultimo nel 2025 agli in semifinale agli Australian Open che Jannik avrebbe vinto, terzo titolo Slam in carriera.