Sinner, "retromarcia e sospetto": cosa c'è dietro il richiamo di Ferrara

di Leonardo Iannaccigiovedì 24 luglio 2025
Sinner, "retromarcia e sospetto": cosa c'è dietro il richiamo di Ferrara
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La prima persona alla quale abbiamo pensato ieri mattina quando un comunicato di Sinner ha annunciato il clamoroso ritorno del preparatore atletico Umberto Ferrara, è stato Giacomo Naldi, il fisioterapista. Sì, proprio lui. Il sillogismo è stato logico: Jannik ha richiamato a sè Ferrara ma non Naldi. Uno dei tanti dubbi che ci sono balzati in mente. E qui occorre farci un ragionamento sopra e riordinare le cose chiedendoci alcuni perché. Non prima di aver riannodato i filo della vicenda. Ferrara e Naldi erano stati reclutati a fine 2022 dall’allora 21enne fenomeno di Sesto per preparare la scalata al trono tennistico. Tecnicamente erano stati precettati Simone Vagnozzi e Darren Cahill, dal punto vista muscolare Umberto e Giacomo. E difatti le cose sono andate benissimo visto che Sinner, dopo le cure di Ferrara e di Naldi ha iniziato a vincere ed è arrivato alla conquista del primo Slam, nel gennaio 2024. In Australia. Insieme ad Andrea Cipolla, osteopata, Ferrari e Naldi hanno composto il trio di professionisti bolognesi che hanno edificato il fisico da numero 1 di Sinner e lo hanno proiettato in cima al mondo nel giugno del 2024? Poi, il patatrac: Ferrara, insieme a Naldi è stato coinvolto in prima persona nell’accusa da positività al Clostebol che, dopo mesi di processi, ricorsi e sentenze, ha portato all’accordo fra il campione e la Wada per una squalifica di tre mesi al fine di far evitare guai peggiori al campione di Sesto.

CONTROLLI
Ferrara, esperto anche in farmacologia, aveva acquistato in una farmacia di Bologna uno spray contenente Clostebol che Naldi ha applicato su un proprio dito ferito. «Consigliai io quel prodotto», ha detto Ferrara. La sostanza, durante un massaggio praticato a Sinner, è passata dal dito di Naldi alla pelle del tennista. I successivi controlli hanno dato vita a una quantità infinitesimale di sostanza proibita nel sangue di Jannik e al caso Clostebol. È seguito il licenziamento di entrambi: Ferrara ha lavorato qualche mese per Berrettini, ora il grande ritorno mentre Naldi no, non è stato interpellato dall’entourage di Sinner, forse ritenuto unico colpevole dell’affaire Clostebol? E perché? Il motivo è sconosciuto ma ci sarebbe da riflettere e, in questo momento, Naldi sta sicuramente meditando sulla vicenda. «Umberto ha svolto un ruolo importante nella crescita di Jannik fino ad oggi e il suo ritorno riflette una rinnovata attenzione alla continuità e alle prestazioni ai massimi livelli», si legge nel comunicato dell’entourage di Sinner? Perché, quindi, questa decisione? «È stata presa in accordo con il team che gestisce Jannik, nell’ambito dei preparativi in corso per i prossimi tornei, tra cui il Cincinnati Open e lo US Open» è stata la risposta ufficiale del team Sinner.

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Giacomo Naldi, invece, non è stato minimamente preso in considerazione, l’eccellente fisioterapista al quale si era rivolto Sinner nell’autunno del 2022 in seguito a un incidente alla caviglia dal quale pareva non uscire e che, invece proprio Naldi, ex fisio della Virtus Bologna, aveva sistemato alla grande. Perché? Nel frattempo, finite le vacanze in Sardegna e i giorni rilassanti a Sesto dove ha trovato pure il tempo di fare un accurato lavaggio alla sua nuova Ferrari, Sinner è tornato al lavoro: ieri era al J-Medical di Torino dove ha svolto test e controlli in vista della stagione americana sul cemento. Proseguirà nella sua Monte Carlo per una settimana intensa di allenamenti e poi, saltato il 1000 di Toronto, tornerà in campo nel Master di Cincinnati, l'ultimo prima dello US Open, dove difenderà il trofeo conquistato nel 2024. A Cincinnati sarà seguito da Simone Vagnozzi e Umberto Ferrara mentre Cahill lo raggiungerà a New York. Naldi, no.

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