Nadia spaziale, un argento che vale oro

di Carlo Galatidomenica 14 settembre 2025
Nadia spaziale, un argento che vale oro

(Ansa)

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Tokyo, sempre lei. La città dove nel 2021 è stata scritta una pagina irripetibile dello sport italiano, quando, in cinque minuti, ci consegnò due ori olimpici con Jacobs re dei 100 e Tamberi padrone dell’alto e che oggi profuma di ricordi felici e sensazioni positive che arrivano alla testa e alle gambe dei nostri atleti, passando inevitabilmente dal cuore. La prima giornata mondiale regala subito emozioni forti, con tre medaglie- due argenti e un bronzo - che rappresentano una prima volta assoluta: mai in nessuna edizione mondiale l’Italia aveva conquistato tre podi nella prima giornata di gare.


La rassegna iridata si è aperta con la marcia e a scrivere la prima pagina è stata Antonella Palmisano. Per lei non era la distanza preferita, ma la 35 km le ha comunque regalato un argento pesantissimo. Specialista dei 20 km, che correrà il 20 settembre e dove fu d’oro alle Olimpiadi sempre a Tokyo, l’atleta pugliese ha chiuso in 2h42’24”, dietro soltanto all’imprendibile spagnola Maria Perez (2h39’01”), campionessa anche a Budapest due anni fa.


Sul podio con loro la sorprendente Paula Milena Torres, bronzo e record nazionale per l’Ecuador. Per Palmisano è la terza medaglia mondiale, dopo i bronzi di Londra 2017 e Budapest 2023, ma la prima in questa distanza: un tassello nuovo, che testimonia la capacità di reinventarsi dell’atleta pugliese. PISTA Dalla strada alla pista, ed ecco che l’Italia trova un altro argento. Nadia Battocletti si prende la ribalta dei 10.000 metri, confermando la crescita esplosiva partita agli Europei di Roma, passando per l’argento olimpico di Parigi. La mezzofondista di Cles corre una gara coraggiosa, sempre nel gruppo di testa, e nel rettilineo finale cede solo alla keniana Beatrice Chebet. Chiude in 30’38”23, nuovo record italiano, davanti all’etiope e campionessa uscente Gudaf Tsegay. Un argento che pesa come una consacrazione: Nadia entra in una ristrettissima élite azzurra, seconda donna capace di conquistare medaglie olimpiche, mondiali ed europee in pista dopo Fiona May. «Fatico a crederci – ha detto commossa – hanno provato a staccarmi più volte, ma non ho mollato. Mi sembra di vivere un sogno».


Il tris azzurro arriva dal peso. Leonardo Fabbri, argento due anni fa, si conferma tra i grandi con un bronzo che vale maturità e continuità. In una finale di livello stellare ha piazzato un 21,94 che lo tiene sul podio, battuto solo dal solito Ryan Crouser (22,34) e dal sorprendente messicano Uziel Munoz, argento con 21,97 al sesto e ultimo tentativo. «È stata la gara più bella della mia vita – ha raccontato – non mi sentivo bene nel riscaldamento, ma ho detto a me stesso che non potevo sprecare l’occasione. Vado a casa felice; ho avuto un atteggiamento mai visto». Dopo una prima giornata piuttosto intensa ed emozionante, i riflettori si spostano sulla velocità pura. Oggi tocca ai 100 metri, maschili e femminili: semifinale a pranzo, finali poco dopo le 15. Marcell Jacobs e Zaynab Dosso proveranno a giocarsi le loro carte, anche se la concorrenza, americana in primis, sarà agguerritissima. E sarà anche il giorno di Gianmarco Tamberi, chiamato alle qualificazioni del salto in alto (ore 11.40). Un cerchio che si chiude: i due protagonisti olimpici del 2021, si ritrovano sulla stessa pista quattro anni dopo con la stessa voglia di stupire, ma con 4 anni in più sulle gambe e dentro la testa.