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San Siro venduto a Milan e Inter: voto nella notte e dramma a sinistra, chi si dimette

di Claudio Brigliadorimartedì 30 settembre 2025
San Siro venduto a Milan e Inter: voto nella notte e dramma a sinistra, chi si dimette

(Ansa)

2' di lettura

Il Consiglio comunale di Milano ha approvato nella notte la delibera sulla vendita dello stadio San Siro a Milan e Inter. Il via libera è arrivato poco prima delle 4, al termine di una seduta fiume di oltre 11 ore. I favorevoli - tutti nella maggioranza, incluso il sindaco Beppe Sala - sono stati 24. Venti i contrari: all'opposizione Lega, Fdi, Noi Moderati e l'azzurro Alessandro De Chirico, l'unico a non aver lasciato l'aula di Palazzo Marino.

Sette i "no" arrivati dalla maggioranza: tre da Europa Verde (Tommaso Gorini, Francesca Cucchiara e Carlo Monguzzi), tre dal Pd (Angelo Turco, Rosario Pantaleo e Alessandro Giungi) e da Enrico Fedrighini del gruppo Misto. Il capogruppo della lista Sala, Marco Fumgalli, non ha partecipato al voto, ma "avrei volentieri votato contro e non mi asterrò perché ho una responsabilità nei confronti dei miei colleghi della lista e del sindaco", ha detto nelle intenzioni di voto, annunciando le dimissioni da capogruppo.

Come lui non ha partecipato al voto Manfredi Palmeri del centrodestra. Alla delibera erano stati presentati 239 emendamenti, di cui ne sono stati discussi poco più di una ventina, prima che il centrosinistra presentasse un subemendamento 'tagliola' con cui sono state fatte decadere tutte le altre proposte di modifica, tra le polemiche dei contrari alla delibera e l'annuncio di esposti, per chiarire la legittimità della 'mossa' della maggioranza. "Al termine della discussione voglio solo rivolgere un ringraziamento all'Aula e a tutti gli uffici che hanno lavorato in questi mesi", ha detto in chiusura dei lavori la vicesindaca Anna Scavuzzo

Ora la palla, non solo dal punto di vista calcistico, passa ufficialmente nelle mani dei due club. Le opere del progetto "Grande funzione urbana San Siro" riguarderanno la costruzione del nuovo stadio, lo spostamento e la riqualificazione del tunnel Patroclo, la parziale demolizione e messa in sicurezza del "Meazza" e la realizzazione di verde pubblico per una superficie pari al 50% dell’intera area. Sui 197 milioni di euro complessivi, pari al prezzo di vendita, 73 milioni saranno versati al Comune contestualmente alla sottoscrizione del contratto, la restante parte sarà rateizzata e garantita da fideiussioni. La proposta prevede una serie di clausole a tutela dell’operazione, come quella earn out che obbligherà l’acquirente a versare a Palazzo Marino una percentuale delle plusvalenze in caso di vendita a terzi (nell’arco dei primi cinque anni dalla sottoscrizione del contratto). Per quanto riguarda la rimozione dell’attuale tunnel Patroclo e le opere di bonifica, infine, l’amministrazione comunale sosterrà una quota dei relativi costi fino a un massimo di 22 milioni.