Adesso per il Napoli è crisi, vera e profonda. I ko contro Milan e Torino in campionato sono stati campanelli d'allarme per Antonio Conte, ma il pesantissimo ko in Champions League a Eindhovern contro il Psv per 6-2 mette in discussione il percorso europeo (due sconfitte in 3 turni, classifica deficitaria) ma soprattutto la forza e la compattezza di un gruppo che ora come non mai sembra aver perso i punti di riferimento dello scudetto e non trovare alternative vere ai titolari e agli indisponibili.
In Olanda, in un clima decisamente ostile (e non solo per i tifosi partenopei rimandati in patria per precauzione, senza alcun motivo vero), i campioni d'Italia soffrono ma trovano il vantaggio a metà primo tempo con una zuccata del solito McTominay. Nel giro di pochi minuti però ecco il ribaltone grazie a un autogol di Buongiorno e a un incredibile contropiede di Saibari, con il Napoli completamente (e colpevolmente) sbilanciato nella metà campo avversaria.
L'attacco, affidato al solo Lucca, non ingrana, il centrocampo non fa filtro e la difesa imbarca. L'ex Parma Man, uno che in Italia non ha lasciato particolari ricordi, fa il fenomeno e infierisce con una doppietta. Nel finale ancora McTominay accorcia prima delle mazzate finali di Pepi e Driouech. Per Conte è una autentica umiliazione e forse non basterà il match di sabato contro l'Inter al Maradona per sanare tutte le ferite. Anzi, al momento l'impressione è che contro i nerazzurri in formissima in patria e fuori siano proprio gli azzurri a rischiare un altro colpo letale.