Ha vinto tutto, ma non ha convinto tutti. Dopo aver conquistato il Masters di Parigi e la vetta del ranking mondiale, Jannik Sinner si è ritrovato al centro di un dibattito inaspettato: quello sul suo atteggiamento fuori dal campo. A sollevarlo è stato Stephen Brun, ex cestista della nazionale francese e oggi giornalista e conduttore radiofonico, che nel suo podcast su Rmc Sport, “Stephen Brunche”, ha lanciato una critica diretta al campione altoatesino.
“Ora, non so perché, ma io ho sempre avuto molta simpatia per Jannik Sinner, mi piace molto — le sue parole — Però, in questa settimana, mi ha proprio stancato. Non un sorriso, nessuna emozione”. Così ha dichiarato Brun, deluso dal comportamento del numero uno del mondo durante il torneo. L’ex atleta ha spiegato di aver trovato Sinner “cupo e distante”, anche nelle interviste post-partita: “Anche in conferenza stampa non ha fatto il suo lavoro — ha detto Brun — È stato antipatico questa settimana. Non è mai stato il ragazzo più ‘funky’ del circuito, ma questa volta lo è stato ancora meno. Lo trovo antipatico”.
Un giudizio severo che ha fatto discutere. In molti, infatti, hanno sottolineato come Sinner sia sempre stato un atleta misurato, concentrato e rispettoso, anche nei momenti di maggiore pressione. Lo dimostra la risposta col silenzio alle critiche di Bruno Vespa, Emanuela Audisio e a tutti quelli che hanno criticato l’altoatesino per la mancata partecipazione alla Coppa Davis di Bologna. Bruno, nell’intervista, ha rincarato la dose, paragonandolo ai suoi rivali più espressivi: “Vedo ragazzi come Alcaraz, che anche quando gioca male ogni tanto ti regala un sorriso, un accenno di umanità. Félix Auger-Aliassime, lo senti felice di essere lì”, ha concluso. Parole che hanno diviso i fan: c’è chi condivide l’idea di un Sinner troppo glaciale e chi invece ne apprezza la compostezza, simbolo di professionalità e focus assoluto. Di certo, il nuovo numero uno del mondo preferisce parlare con le racchette più che con i sorrisi.