Un grosso colpo di scena. L’Alta Corte di Londra ha respinto la richiesta di archiviazione presentata da FIA, Formula One Management (FOM) e Bernie Ecclestone nel caso intentato da Felipe Massa, aprendo ufficialmente la strada al processo che l’ex pilota Ferrari ha promosso per ottenere il riconoscimento del Mondiale F1 2008 e un risarcimento superiore a 80 milioni di euro.Il giudice Justice Jay, in una sentenza di 54 pagine, ha riconosciuto che Massa ha "una reale possibilità di provare in tribunale" la sua tesi: nel GP di Singapore 2008 (Crashgate) il deliberato incidente di Nelson Piquet Jr., ordinato da Renault, alterò il risultato del campionato, e FIA ed Ecclestone avrebbero volutamente insabbiato lo scandalo pur essendone a conoscenza già nel 2008.
Le dichiarazioni dello stesso Ecclestone nel 2023 ("sapevamo tutto ma non intervenimmo per non danneggiare la F1") hanno azzerato la prescrizione e permesso a Massa di riaprire il caso.Felipe Massa ha festeggiato: "È una vittoria straordinaria. La Corte ha riconosciuto la forza delle nostre argomentazioni.
Nel 2008 mi hanno rubato un Mondiale e chi doveva tutelare lo sport ha scelto di coprire tutto". Non tutto è andato liscio: il giudice ha respinto la richiesta di Massa di obbligare la FIA a dichiarare ufficialmente che il titolo 2008 gli spettava, per non invadere l’autonomia sportiva della Federazione.Il processo vero e proprio è atteso nel 2026. La FIA minimizza, ma il Crashgate, 17 anni dopo, tornerà in aula con la possibilità di riscrivere uno dei capitoli più controversi della storia della Formula 1.