La Supercoppa Italiana a Riyadh ha mostrato un lato oramai certo: la passione per il calcio sembra lontana da queste latitudini. Lo stadio che ha ospitato la finale tra Napoli e Bologna ha fatto registrare una presenza esigua di tifosi locali, trasformando l’evento in quello che molti definirebbero un flop annunciato.
Gli spalti erano costellati di seggiolini vuoti, e per mascherare l’ampia desertificazione nelle curve, gli organizzatori hanno piazzato teloni strategici. Prima del fischio d’inizio, i fuochi d’artificio e i giochi di luce hanno contribuito a creare un effetto spettacolare, tentando di far sembrare il tutto più affollato. Ma appena la palla ha iniziato a rotolare, la verità è emersa: la platea restava quasi deserta, con pochi spettatori presenti a osservare la partita.
L’evento internazionale, pensato per valorizzare il calcio italiano all’estero, si è scontrato con la realtà del pubblico locale, che non ha risposto all’appello. Nonostante la scenografia e l’impegno per rendere il match visivamente coinvolgente, l’assenza di tifosi ha reso evidente la difficoltà di attrarre spettatori in una regione dove il calcio europeo non ha ancora radici profonde. La finale di Supercoppa Italiana ha insomma lasciato un’immagine contrastante: luci e fuochi d’artificio da una parte, e dall’altra la platea vuota a ricordare quanto sia complesso esportare la passione per il calcio in territori ancora poco legati allo sport.