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Cannavaro: no alle nozze omo

Arcigay: "Ci spezzi il cuore"

Silvia Tironi
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Come ai tempi migliori: un'entrata decisa sulla palla e poche storie per l'attaccante di turno, Fabio Cannavaro non fa sconti. Il capitano della Nazionale campione del mondo nella notte di Berlino 2006 si è tolto un bel sassolino dalla scarpa in un'intervista rilasciata al settimanale Chi. Nella quale parla anche di cinema e di differenze tra Spagna e Italia, ma anche di calcio. Con un particolare riferimento all'ex compagno ai tempi della Juventus Zlatan Ibrahimovic, candidato al Pallone d'oro 2009: “Per ora, se vuole vederlo, deve venire a vederlo a casa mia, che l'ho vinto nel 2006!”, attacca Cannavaro prima della stoccata finale. “Quando giocavamo alla Juve – ha proseguito riferendosi allo svedese -, mi diceva: ‘Hai vinto lo scudetto a 30 anni grazie a me, prima non avevi vinto nulla'. Poi, dopo che ci siamo divisi, lui è andato all'Inter e io al Real, ho vinto un Mondiale, un Pallone d'oro e due scudetti: l'ho massacrato!”. Dal calcio a Hollywood. “Per il cinema italiano spero che ‘Gomorra' vinca l'Oscar. Ma non penso che gioverà all'immagine dell'Italia nel mondo”, è la sua opinione, perché “abbiamo già tante etichette negative”. Che ricorda un fatto vissuto in prima persona: “E' facile che un problema locale venga generalizzato. Ancora oggi un mio compagno di squadra mi ha detto: ‘Italiano? Mafioso'”. E come si trova Cannavaro in Spagna? Bene a giudicare dalle sue parole: “La Spagna sta bene, ha investito nel rinnovamento delle grandi città”. Però sui matrimoni gay… “Mmmh, su quello, forse, sono più italiano”. Poi un applauso al collega Marco Borriello del Milan, protagonista del gossip per la storia d'amore travagliata con la protagonista dell'Isola dei famosi, Belen Rodriguez: “Marco è intelligente, gli faccio i complimenti perché non ha fatto sceneggiate quando lei era sull'Isola: ha aspettato che tornasse e ha preso una decisione”. Un intervento giusto al momento giusto, come si raccomanda ad ogni buon difensore. I gay: così ci ha spezzato il cuore - "Ci rimarranno male i tantissimi maschi gay che ammirano da sempre le beltà partenopee del pallone d'oro Cannavaro, nell'apprendere che a lui non piacciono i matrimoni gay, ma apprezza tutte le altre riforme spagnole": il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, commenta così le parole del calciatore azzurro. "Così il mondiale calciatore ci ha sicuramente spezzato il cuore - continua Mancuso - per non dire di tutti gli abiti da sposi andati distrutti nelle ultime ore. Le sue opinioni, che fanno il paio con quelle dell'altro sex simbol Gattuso, non ci faranno dormire per notti intere! Attendiamo che un pò di capacità cognitiva lo aiuti a comprendere meglio perchè un paese come la Spagna (e decine di altri in Europa e nel mondo) si vive meglio, rispetto a questo ormai medievale nostro Paese. Nel frattempo ci consoleremo riguardando con attenzione le centinaia di filmati di abbracci amorosi ed ammiccanti di tanti giocatori italiani che in campo sfogano le loro maschie cameratesche gioie, e nascondono con grande cura, come sappiamo da sempre, le loro diverse storie gay". "Come sempre - conclude - esser omosessuale deve esser un fatto privato, nascostissimo; questi amori devono esser sofferenti e senza alcuna tutela e diritti. Cannavaro riassume bene il machismo del calcio italiano: bello e prevedibile".

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