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Saman Abbas, Matteo Renzi contro Enrico Letta e Murgia: "Cultura diversa? No, lo zio è una bestia da mandare in galera"

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"Un animale", da prendere "ovunque sia". Matteo Renzi su Facebook commenta "con le lacrime agli occhi" la tragica vicenda di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane sparita dalla sua casa a Novellara, Reggio Emilia, a inizio maggio. Il fratello nelle scorse ore ha confessato: sarebbe stata strangolata dallo zio Danish Hasnain, come punizione per aver rifiutato un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan lo scorso dicembre e aver voluto abbracciare uno stile di vita troppo occidentale e lontano dai precetti della religione islamica, di cui lo zio era una sorta di "guardiano" in famiglia. 

 

 

 

 

 

 

"Se le cose sono andate così, quell’uomo - anzi, quell’animale - va preso ovunque sia in Europa e assicurato senza sconti di pena alle patrie galere", scrive Renzi, leader di Italia Viva, senza filtri sui social. "Va preso, subito, ovunque sia. Lo Stato è più forte delle bestie e deve dimostrarlo. Non è una 'cultura diversa' quella che impone matrimoni combinati: chi sta in Italia rispetta la Costituzione italiana. Punto!". Se l'avesse detto Matteo Salvini, sarebbe stato tacciato di islamofobia, razzismo, sovranismo culturale, Invece le parole di Renzi forse riflettono l'insofferenza del mondo moderato per il doppiopesismo, ormai insopportabile, di certi salotti intellettuali e televisivi molto vicini alla sinistra, capaci di puntare il dito contro i "razzisti" ma muti quando c'è da condannare "l'altro" perché semplicemente "criminale". Con tanti saluti alla propaganda di Enrico Letta sullo Ius soli e dintorni, l'unica carta "politicamente corretta" che nel Pd sembrano essere in grado di giocare quando si parla di immigrazione e integrazione (a volte, impossibile).  

 

 

 

 

 

"L’Italia non ha potuto salvare la vita alla povera Saman -  è la conclusione amara del ragionamento di Renzi -. Adesso assicuri alla giustizia per sempre il suo killer e offra a tutte le ragazze che vogliono vivere qui la possibilità di farlo in libertà. Non esiste integrazione senza il rispetto della Costituzione italiana". Chissà se Michela Murgia e compagne ogni tanto tornerà in mente.

 

 

 

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