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Ong, riesplode la "guerra" Macron-Meloni "Non rispettate le regole", è bufera

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La Francia dichiara nuovamente "guerra" all'Italia sul fronte migranti. Parigi piomba sul Consiglio straordinari Ue per gli Affari Interni con minacce neppure velate contro il nostro Paese. "Se l’Italia non prende le barche e non accetta la legge del mare e il porto più sicuro, non c’è alcun motivo per cui un Paese che debba fare i ricollocamenti, sia Francia o Germania, sia lo stesso che accoglie le imbarcazioni", ha affermato il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. "E così finché il Paese sarà lo stesso che fa i trasferimenti e che riceve le barche, non implementeremo questi trasferimenti.

Il nostro desiderio ovviamente è di riprendere questo meccanismo, poiché è l’unico che consente di distribuire le difficoltà in tutta Europa e di costringere i paesi dal primo arrivo come l’Italia a mettere in atto i confini di cui abbiamo bisogno", ha aggiunto. Parole forti che riaprono lo scontro tra Roma e Parigi. A quanto pare la telefonata tra Mattarella e Macron è servita a poco, l'Eliseo tiene la linea sui migranti e vuole i porti aperti in Italia. Il ministro transalpino ha poi affermato: "Bisogna ricordare a tutti qual è il diritto del mare, evidenziare che le Ong che operano nel Mediterraneo si trovano lì evidentemente per salvare le persone e in nessun caso possono essere equiparate ad organizzazioni di passaggio e, infine, bisogna ricordare che i Paesi del Sud del Mediterraneo devono aprire i loro porti perchè a volte ci sono imbarcazioni delle ong che attraversano le loro acque territoriali e alle quali non vengono aperti i porti". Insomma lo scontro prosegue. 

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