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Perugia, baby gang di nordafricani pesta coetaneo italiano a sangue

Simona Pletto
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Sono nordafricani gli autori del brutale pestaggio in cui è rimasto vittima lunedì sera a Città della Pieve (Perugia) un sedicenne ricoverato in terapia intensiva per una emorragia celebrale. Per ora a finire nei guai sono due nord africani minori, coloro cioè che fisicamente e per futili motivi, hanno preso a pugni in faccia il ragazzo e l’amico davanti a una discoteca all’aperto. Ma il gruppetto che ha attirato i due amici in una trappola, sarebbe composto da sei, forse addirittura otto connazionali, stando ad alcuni testimoni. Tanti sono infatti i ragazzi i cui nomi potrebbero presto finire nel registro degli indagati per l’aggressione. Sul tavolo del sostituto procuratore presso il Tribunale dei Minori Giovanni Rossi i carabinieri hanno già fatto arrivare una prima ricostruzione di quanto accaduto nella notte fra lunedì e martedì, attorno alle tre, non lontano dal locale all’aperto “Pista” dei Platani, davanti agli occhi di molti testimoni. Il locale, che si trova in centro, è molto frequentato dai ragazzi nelle serate estive.

 


DIVERBIO
Il diverbio, secondo una prima ricostruzione, sarebbe nato in seguito agli apprezzamenti rivolti a una ragazza che era con il 16enne. Erano le prime ore del mattino, erano gli ultimi balli. Sono volate parole pesanti, battute ironiche. Poi la sfida a vedersi fuori. Il minore, insieme all’amico, è stato così convinto dai due nord africani ad allontanarsi dal locale per discutere appartati altrove. Una volta raggiunto il luogo dell’appuntamento, i due sono stati accerchiati da un gruppo di ragazzi sempre nord africani e coetanei, alcuni dei quali ospiti di una struttura per minori di Tavernelle, un paese a pochi chilometri da Città della Pieve. Nel giro di poco è scattato il pestaggio. Il 16enne, originario di Roma ma residente nella vicina frazione Po’ Bandino con la famiglia, insieme all’amico - anch’egli minorenne -, è stato picchiato a sangue, colpito a pugni in faccia. Il 16enne è stato spintonato, ed è finito a terra battendo la testa contro il palo di sostegno di una struttura, in una zona non coperta dalle telecamere di sorveglianza.

 


Se in primo momento sembrava non aver riportato conseguenze, il ragazzo si è poi sentito male. Il primo ad intervenire sarebbe stato il titolare del locale la “Pista”. Ai militari ha raccontato che il giovane, dopo essersi rialzato per sedersi su una panchina, ha perso i sensi per i colpi subìti. Trasportato prima nel vicino ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Città della Pieve, poi al nosocomio di Perugia per via delle sue condizioni gravi, il ragazzo è stato operato per la riduzione di una vasta emorragia cerebrale. Al momento si trova in terapia intensiva e la sua prognosi resta riservata.


LE INDAGINI
Gli accertamenti svolti dai carabinieri di Città della Pieve, guidati dal capitano Luca Battistella, nel giro di poche ore hanno permesso di identificare due dei presunti responsabili dell’aggressione. Sono dunque entrambi minorenni, nord africani, e sono stati denunciati al Tribunale per i Minorenni di Perugia per lesioni personali aggravate in concorso. Nelle prossime ore, come detto, il numero degli indagati potrebbe allargarsi includendo altri connazionali coinvolti nella rissa. Il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, e il prefetto di Perugia, Armando Gradone, ieri mattina si sono confrontati sulla questione sicurezza. «Quanto accaduto è un fatto estremamente grave», hanno sottolineato. «Un importante campanello d’allarme che ci dice come certi episodi di violenza gratuita non siano solo più fenomeni legati alle grandi città, ma come si stiano spostando nei centri minori come il nostro», commenta Risini che al prefetto ha chiesto di potenziare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. «Ho fatto ufficialmente questa richiesta sperando che sia possibile potenziare controlli e presenza, compatibilmente con quelli che sono i limiti di uomini e mezzi. Dal prefetto ho ricevuto importanti rassicurazioni che confermano come l’attenzione sia alta verso questi fenomeni e alla sicurezza di tutto il territorio della provincia». 

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