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Immigrazione, Cuzzocrea contro Meloni: "Pizzo di Stato, campi di concentramento"

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Il "Pizzo di Stato sui migranti". Senza troppi sforzi, La Stampa diretta da Massimo Giannini sposa in tutto e per tutto lo slogan delle opposizioni, dal Pd a +Europa, e per criticare la decisione di far pagare 5.000 euro a chi sbarca in Italia per non finire in uno dei Cpr, i centri di permanenza e rimpatrio, usa le stesse parole degli esponenti della sinistra parlamentare.

Il fondo è a firma di Annalisa Cuzzocrea, che cita polemicamente una espressione usata qualche tempo fa dal premier Giorgia Meloni in ben altro ambito, quello della pressione fiscale esagerata. Stavolta però si parla di immigrazione i toni del vicedirettore del quotidiano torinese del Gruppo Gedi in mano a John Elkann parte subito in quarta: "Bisognerebbe riuscire a mettersi nella testa di chi l'ha pensata, una norma del genere. Cercare di capire quale deserto morale possa concepire un meccanismo di questo tipo".

 

 

 

Il governo Meloni, si legge, "ha dato un prezzo alla libertà. Lo ha stimato in 4.938 euro di cauzione. Chissà se varia per tipologia umana: la chiederemo ai bambini che sbarcano soli perché i genitori sono morti nel deserto e qualcuno un po' più grande li ha presi per mano? La chiederemo alle donne stuprate dai miliziani libici che arrivano incinte di uomini che le hanno abusate e nonostante questo stringono al petto quei neonati che gridano vita? Alle madri che abbiamo visto accalcarsi sul molo a Lampedusa mentre una figlia sveniva per il caldo e la fatica e il dolore e la paura?".

 

 

 

"Credevamo che la sola idea di poter mandare nei Cpr persone che non hanno commesso reati, disperati che sono arrivati sulle nostre coste in cerca di protezione, fosse il massimo dell'abisso morale raggiungibile - prosegue l'intemerata della Cuzzocrea -. Pensavamo anche – che illusi – che qualcuno in una maggioranza di destra che crede di avere qualche residuo di centro si sarebbe alzato a dire: attenzione, questi sono campi di concentramento, non è così che si affronta un fenomeno epocale come le migrazioni". Non si ricordano, a sinistra, toni così veementi e indignati quando erano i governi a trazione progressista fondavano (legge Turco-Napolitano) e gestivano, Sprar, Cara, Cie e compagnia varia.

 

 

 

D'altronde, conclude la Stampa nel suo mirabile sillogismo, "dal decreto Cutro a oggi sono stati arrestati 100 scafisti. Non proprio un successone. Forse, non riuscendo a fermare i trafficanti, il governo ha pensato bene di imitarne i metodi". Gran finale, con richiesta diretta alle Nazioni Unite: "Ci sarebbe da chiamare l'Onu, ma non per aiutarci: per inviare i caschi blu".

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