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Decreto Ong, 17 navi fermate in un anno: ecco chi sono i più "ribelli"

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Da quando è entrato in vigore il decreto Ong, sono stati ben 17 i provvedimenti di fermo amministrativo, mentre le sanzioni imposte alle imbarcazioni ribelli sono state piuttosto elevate, variando da 3mila a 10mila euro. Il provvedimento voluto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi all'inizio dell'anno scorso, quindi, funziona. E ha pure messo in evidenza quali sono le organizzazioni che non rispettano la legge italiana. Il decreto in questione impone delle regole alle Ong, tra cui rispettare l’obbligo di dirigersi verso il porto che viene loro indicato dalle autorità e il divieto di compiere più operazioni di soccorso.

Facendo un bilancio dell'ultimo anno, la Ong che avrebbe trasgredito più volte il "Codice di condotta", come riporta il Tempo, sarebbe stata la Ocean Viking, nave battente bandiera norvegese ma appartenente alla francese Sos Mediterranee. La Ocean Viking è stata fermata la prima volta il 13 luglio scorso a causa di alcune irregolarità riscontrate dalla Guardia Costiera mentre si trovava ormeggiata nel porto di Civitavecchia. Gli altri stop sono arrivati invece il 3 novembre scorso a Ortona, il 31 dicembre a Bari e il 10 febbraio a Brindisi. La Ong, dal canto suo, ha sempre detto di considerarsi un'"ambulanza del mare".

 

 

 

Al secondo posto, nella classifica delle navi "ribelli", ci sono la Open Arms e la Sea Eye 4, entrambe a quota tre fermi. La prima è una Ong spagnola; mentre la seconda è una nave battente bandiera tedesca come la maggior parte delle Ong che operano tra Italia e Nord Africa. A seguire ci sono la Sea Watch, la Geo Barents, la Mare Go, la Mare Jonio, la Louis Michel finanziata dall’artista britannico Bansky e la Humanity 1. 

 

 

 

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