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Ocen Viking, dopo il sequestro le accuse al governo: "Disprezzo del diritto"

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La Ocean Viking, la nave della ong Sos Mediteranee, è di nuovo sotto sequestro amministrativo. Oltre a pagare una sanzione amministrativa, dovrà restare ferma per venti giorni nel porto di Brindisi dove ieri ha fatto sbarcare 261 migranti soccorsi in quattro operazioni davanti alle coste libiche. La Capitaneria di Porto ritiene infatti che sarebbero state violate le procedure di salvataggio previste dal decreto Piantedosi (è vietato effettuare più di un soccorso ed è obbligatorio dirigersi verso il porto assegnato dopo un soccorso) e dunque non potrà riprendere la via del mare per salvare altri migranti. Si tratta del terzo stop imposto alla Ocean Vinking, il secondo in meno di due mesi in Puglia dopo quello subito a Bari il 30 dicembre.

Da parte loro gli attivisti sostengono che non potevano fare altrimenti.  "Martedì scorso è stata una giornata caotica nel Mediterraneo centrale", ha sottolineato su X Soazic Dupuy, la direttrice delle operazioni di Sos Mediterranee, "in meno di 12 ore, Ocean Viking ha assistito a ripetute violazioni di convenzioni marittime e diritti umani da parte delle pattuglie libiche finanziate dall'Ue. Ne abbiamo innumerevoli prove". L'Ong ha denunciato così quelle che ha definito come "le bugie della Guardia costiera libica" per questo sequestro parlando di "decisione ingiusta che va a peggiorare ulteriormente un contesto di disprezzo del diritto marittimo da parte degli Stati".

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