Le Ong contro il finanziamento disposto dal ministero dell'Interno per sei motovedette da destinare alla Guardia nazionale tunisina, impegnata nella lotta ai trafficanti di uomini nell’ambito degli accordi bilaterali con l’Italia e l’Unione europea. Le organizzazioni, insieme ad altre realtà simili, hanno presentato ricorso al Tar contro questo stanziamento. Un sostegno che, a detta loro, “aumenta il rischio di violazione dei diritti fondamentali”.
Sul ricorso, il Tar del Lazio si pronuncerà il 30 aprile. Intanto, mentre la premier Giorgia Meloni era in visita in Tunisia, le Ong hanno rilasciato un comunicato firmato da Asgi, Arci, ActionAid, Mediterranea Saving Humans, Spazi Circolari e Le Carbet. “Nell’ultimo anno l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano nelle trattative per la firma del Memorandum tra l’Unione europea e la Tunisia e ha ampiamente finanziato le politiche di blocco della migrazione - si legge nella nota -. La visita ufficiale di questa mattina della Premier Meloni a Tunisi è una conferma del rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, nonostante la deriva autoritaria del governo tunisino, che dal febbraio 2023 ha perseguito una politica apertamente razzista e repressiva contro le persone migranti”.
“Nell’ambito di questa collaborazione - hanno proseguito le Ong - a dicembre 2023 il ministero dell’Interno italiano ha stanziato 4.800.000 euro per la rimessa in efficienza e il trasferimento di 6 motovedette alla Garde Nationale tunisina, replicando un modello già adottato in Libia”. Secondo loro, “il sostegno alla G.N. tunisina aumenta il rischio di violazione dei diritti fondamentali e dell’obbligo di ‘non respingimento’ delle persone migranti ed è illegittimo sotto diversi aspetti”.