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Albania, altri 15 migranti trasferiti: il governo Meloni non si ferma

sabato 28 giugno 2025

2' di lettura

Quindici migranti sono stati trasferiti dai cpr italiani a Schengjin, in Albania, e poi da lì a Gjader. Il governo Meloni, quindi, va avanti con l’utilizzo del centro albanese come centro per il rimpatrio nonostante il pronunciamento della Corte di Cassazione che nelle scorse settimane, accogliendo il ricorso presentato da due migranti trattenuti in Albania in attesa di espulsione e con una richiesta di asilo pendente, si è rivolta alla Corte di giustizia europea.

Secondo i giudici, "il protocollo Italia-Albania è in contrasto con la direttiva rimpatri" e lo Stato "non è titolare di un potere illimitato di trasferimento dei migranti da espellere" ancora più in un territorio (l'Albania) in cui i rimpatri non possono essere effettuati "in termini di maggiore efficienza che nel territorio italiano".

Entro l’estate, comunque, dovrebbe arrivare l’atteso verdetto dei giudici di Lussemburgo sulla lista dei Paesi sicuri. Intanto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fatto sapere, la scorsa settimana al Taobuk (Taormina International Book Festival), di essere intenzionato a percorrere questa strada: “Il centro migranti funzionerà. I numeri sono piccoli, è vero, purtroppo ci sono stati dei pronunciamenti giudiziari nazionali, alcuni anche contraddittori tra di loro. Siamo in attesa che si pronunci la Corte di giustizia europea. Siamo convinti che siamo dalla parte del giusto, dal punto di vista dell'applicazione del diritto anche europeo. Abbiamo portato circa 110 persone, ad oggi. Nei prossimi giorni ci saranno altri trasferimenti. Tolti coloro i quali sono stati liberati dal trattenimento presso quei centri siamo a una esecuzione del 50 per cento delle espulsioni".

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