Quest’anno la cartolina (ammesso che qualcuno la spedisca ancora) è stropicciata. Accartocciata, strappata. In una parola: vandalizzata. Dai lidi della Romagna alle spiagge della Sicilia: non c’è pace nemmeno sotto il solleone pre-ferragostiano. Anche i “maranza” vanno in vacanza.
O meglio, vanno al mare. E il resto vien da sè: stabilimenti presi d’assalto, ombrelloni distrutti (quando va bene), risse (quando va male). Prendi il Ferrarese, al Lido degli Estensi: questa striscia di terra tra le valli di Comacchio e l’Adriatico. «Riposarsi qui è impossibile con questi ragazzini che devastano ogni cosa», dice Sandro Barillari che è il gestore del bagno Vascello Beach. Sono italiani, sono stranieri, sono soprattutto adolescenti con niente da fare e un po’ troppo spirito esuberante. Il loro gioco preferito è mettere in fila, in verticale, i lettini che trovano sulla rena, di notte, dopo l’una, magari anche alle tre se non quando albeggia, creare una sorta di piramide traballante e saltarci sopra per finire sulla sabbia. Solo che, in questo modo, sfondano gli sdrai alla base.
«L’anno scorso me ne hanno rubati venti, di lettini», continua Barillari, «e altrettanti ombrelloni. Si parla di 9mila euro di danni di cui l’assicurazione me ne ha rimborsati a malapena 5mila. Quest’anno li ho noleggiati». Ma quest’anno, questo signore di 55 anni che passa i mesi più caldi dell’anno a lavorare (e quindi a pagare le tasse), si è dovuto inventare le “ronde” per difendere la sua attività: cerca di presidiare, fa i turni, «l’alba è quello più difficile perché è il momento in cui i ragazzini si scatenano e devo esserci per forza». Si presentano in gruppo, spesso hanno i cappucci delle felpe calati sugli occhi, in tasca un tirapugni o un coltello. Sono pericolosi.
Ragazzate, ma fino a un certo punto. Ché di giovani e giovanissimi iperattivi nelle settimane di chiusura della scuola ne son pieni gli album dei ricordi estivi, però adesso si sta passando il segno. Un conto è la vivacità giovanile, un altro è creare disturbo, fastidio e persino danneggiamento ai locali altrui. I quali, oltre tutto, in questo periodo, sono la linfa del turismo nazionale. Vediamo di capirci.
Non c’è mica solo Ferrara e dintorni. C’è Milano Marittima (dove i residenti hanno organizzato una raccolta firme per chiedere una movida sicura perché che, cribbio, divertirsi è un diritto, ma non rompere le scatole al prossimo è ancora più sacrosanto), c’è Cervia (dove il Comune ha deciso di spegnere la musica degli stabilimenti a mezzanotte per lo stesso motivo), c’è Cesenatico (dove scorrazzano le baby gang tanto che un ragazzino tunisino è stato arrestato un mesetto fa).
Le autorità fanno quello che possono (il sindaco di Cesenatico, per esempio, Matteo Gozzoli, ammette che «stiamo mettendo in atto un intenso controllo del territorio, serve un’azione coordinata tra le istituzioni e le forze dell’ordine per garantire la sicurezza e la tranquillità sia dei cittadini che dei turisti) e la politica prova a metterci una pezza (il consigliere regionale dell’Emilia Romagna di Fratelli d’Italia Fausto Gianella, a questo proposito, propone un servizio di guardie di sicurezza a Lido Estense): però a rimetterci, nel frattempo, sono i tanti imprenditori onesti come Barillari che chiedono solo di lavorare in pace.
Ancora. Ci sono anche San Benedetto del Tronto (alle prese con due problematiche differenti, da una parte gli operatori del 118 che corrono come disperati per soccorrere gli adolescenti in stato di abuso d’alcol e dall’altra le forze dell’ordine impiegate a monitorare e identificare i vandali della spiaggia accanto); Porto Azzurro sull’Isola d’Elba (e questa è maleducazione mista a stronzaggine dato che non solo si parla di danneggiamenti in spiaggia, ma pure ai danni dei disabili visto che nel mirino dei “maranza” è finita la sedia a rotelle che serve ad accompagnare in mare chi non riesce a camminare); Caorle (il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha definito i responsabili dell’ennesimo raid vandalico sul bagnasciuga «ignoti lazzaroni» e sull’ultimo caso indaga la procura, giustamente ché sarebbe anche ora di darci un taglio); Messina (se la sono presa con le fioriere e gli arredi urbani del lungomare). Nord, sud, centro: l’andazzo oramai è identico e non siamo ancora arrivati al clou della stagione, cioè alla super settimana di metà agosto.