Legnago, ronde di islamici marocchini: il caso scuote il Veneto

lunedì 4 agosto 2025
Legnago, ronde di islamici marocchini: il caso scuote il Veneto
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Prima Piacenza, poi Legnago, in Veneto. Le ronde islamiche arrivano fino alla provincia veneta. Muniti della sola firma "Associazione Al Wifaq", i volontari del centro culturale sito in Via Fermi hanno risposto all’appello del sindaco locale, Paolo Longhi. Il primo cittadino, lo scorso 19 giugno, aveva esortato i cittadini a partecipare attivamente al mantenimento della sicurezza. Un invito arrivato dopo lo stupro subito da una quarantenne per mano di un extracomunitario.

I volontari - tiene a precisarlo il Tempo - non rispondono alla violenza con la violenza. L'associazione Al Wifaq, che conta 120 iscritti in prevalenza di origine marocchina, fa sapere che "ai ragazzi facciamo capire che devono collaborare segnalando a noi e soprattutto alle forze dell’ordine i comportamenti anomali di cui sono testimoni". E ancora, spiega Yahya Benhida: "La problematica è duplice. Ci sono figli di immigrati residenti da tempo che non si comportano bene a cui si aggiungono gli irregolari".

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Da qui l'idea di non chiamare le iniziative "ronde", bensì "uscite a piedi, dove in modo pacifico e rispettoso ci rechiamo nei luoghi dove spesso si verificano comportamenti che creano tensione e paura per dialogare". Le "camminate" di Al Wifaq si aggiungono a un'altra iniziativa, le "passeggiate per la sicurezza" avviate dal movimento Forza Nuova in città, che hanno una matrice più politica ma scaturiscono come le prime dal clima di insicurezza che da mesi aleggia in città. Anche in questo caso le uscite sono finite nel mirino di Sinistra Italiana Verona. "No alle ronde fasciste nella Bassa: le istituzioni democratiche ritornino protagoniste": è stato l'appello lanciato da Luca Perini e Nadia De Paoli, rispettivamente segretario provinciale ed esponente della sezione della Bassa del movimento.

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