Kathmandu, 24 mag. (askanews) - La cima più alta del mondo non perdona e sembra volere respingere l'attacco di centinaia di alpinisti che cercano di raggiungere la vetta. In una settimana sono morte 10 persone che hanno tentato la scalata all'Everest. Alcuni sono morti durante la discesa, dopo aver passato ore in fila per raggiungere la cima, altri ai campi base a 7mila metri. Il moltiplicarsi delle morti è legato al grande traffico sulla montagna nella sua altissima stagione. Gli alpinisti in coda e fermi per ore sono a rischio congelamento e in condizioni complicate dalla rarefazione dell'ossigeno. "Credo che il governo debba limitare i permessi per la scalata, soprattutto debba concederli solo ad alpinisti esperti e allenati, non a chiunque li chieda" dice l'alpinista Ameesha Chauhan che è rimasta bloccata in coda per ore in quella che è stata ribattezzata la "death zone". Ora è ricoverata a Kathmandu per le conseguenze dell'assideramento. Sono circa 550 alpinisti riusciti a raggiungere la cima dell'Everest quest'anno, secondo i dati forniti dalle autorità nepalesi e ovviamente tanto traffico genera anche il problema della spazzatura prodotta dagli alpinisti. Approfittando delle condizioni meteo favorevoli è stata realizzata una raccolta di oltre 10 tonnellate di rifiuti.
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