Milano (askanews) - Nel mondo 1,9 miliardi di persone sono in sovrappeso, di cui 600 milioni obesi, 6 milioni in Italia: i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità parlano di un'epidemia mondiale, si parla di "globesità". A Milano si sono riuniti per la prima volta 21 rappresentanti europei dell'Easo, l'associazione europea per lo studio dell'obesità, in occasione del Consiglio europeo dei pazienti: tre giorni di incontri per discutere di strategie comuni contro una malattia spesso non percepita come tale. Tra le tappe c'è l'ospedale Niguarda, centro di riferimento in Italia per il trattamento dei disturbi alimentari. Ken Clare, presidente del Consiglio europeo che riunisce pazienti obesi ed ex obesi. "Noi lavoriamo per cercare di contrastare il diffondersi dell'obesità e migliorare i trattamenti, ma lavoriamo anche perchè l'obesità sia riconosciuta come malattia in tutta Europa. Dobbiamo soprattutto combattere l'attribuzione di un marchio, di un'etichetta a chi è obeso". Persone obese e in sovrappeso sono infatti spesso vittime di discriminazione e incontrano difficoltà nell'accesso alle cure. Marina Biglia è presidente di Amici Obesi Onlus, la più grande associazione di pazienti in Italia. "Siamo molto indietro, esiste una profonda discriminazione nei confronti delle persone obese che parte anche dal paziente stesso perchè c'è vergogna, a mostrarsi, ad apparire, paura delle critiche. Io dico sempre che il paziente obeso dovrebbe imparare ad urlare, ad esprimere il suo disagio, che non è un vizioso ma una persona malata.". Su 50 Paesi europei solo tre, Portogallo, Olanda e Turchia, riconoscono l'obesità come malattia: ed è una malattia cronica e che porta con sé molte altre patologie. Per affrontarla l'ospedale Niguarda da anni ha strutturato un percorso multi disciplinare che comprende nutrizionisti, endocrinologi, esperti di problemi di metabolismo. Antonello Forgione è medico chirurgo del reparto di Chirurgia oncologica mini invasiva dell'ospedale Niguarda diretto dal dottor Carlo Ferrari, e si occupa anche del trattamento dell'obesità patologica con la chirurgia bariatrica. "L'intervento chirurgico è solo una fase del trattamento: l'elemento fondamentale è il corretto inquadramento del paziente, eliminare ed escludere eventuali disturbi del comportamento alimentare che non siano primitivi e soprattutto associare il paziente ad un centro nutrizionale che possa seguirlo per tutta la vita. Il problema dell'obesità è che è una malattia cronica, peggiorativa, che dura per sempre: un trattamento che ha una durata di tempo breve espone il paziente alla recidiva quasi nel 100% dei casi".
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