Rimini, 21 nov. (askanews) - Una radioterapia sempre più efficace e, soprattutto, percepita dal paziente come cura affidabile e attenta. E' il quadro che emerge dalle indagini presentate a Rimini al Congresso Nazionale AIRO (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia Clinica). I dati rivelano una fiducia altissima, con il 92% dei pazienti che promuove la cura e ben il 71% che non riporta effetti significativi a sei mesi dal trattamento. Ma dietro questi numeri positivi, i pazienti segnalano una sfida principale non tecnica: quasi uno su due (il 48%) indica infatti il peso emotivo e la preoccupazione legata alla malattia come la maggiore difficoltà da affrontare.
"I risultati sono stati davvero interessanti e devo dire più positivi di quelli che forse ci saremmo aspettati prima di iniziare la survey" commenta il presidente di AIRO, Marco Krengli.
Il 77% dei pazienti si è sentito ben supportato, oltre il 90% descrive il rapporto con il personale come cordiale e professionale. Maggiore fragilità emerge nei giovani tra 18 e 40 anni, che richiedono più informazioni e mostrano sensibilità più alta all'impatto emotivo. "Da un lato - prosegue Krengli - ci conforta il fatto che, appunto, i pazienti riportano una esperienza positiva, ma sicuramente dovremo prestare particolare attenzione ai pazienti più giovani, ai pazienti con alcune patologie, perché con alcune patologie specifiche anche gli effetti collaterali sono più importanti. Quindi vuole da un lato rassicurare che il trattamento viene gestito su uno standard di qualità percepita da parte dei pazienti assolutamente valida. Dall'altro ci dice che noi non dobbiamo tralasciare di prestare particolare attenzione a seguire questi pazienti, a entrare in empatia con loro e a rassicurarli per quelli che sono i possibili effetti collaterali del trattamento".
Sul fronte tecnologico, oltre l'80% dei centri italiani utilizza quotidianamente l'IGRT, la radioterapia a guida di immagini. Lo spiega il coordinatore della Commissione Scientifica AIRO, Pierluigi Bonomo: "Oltre l'80% dei centri censiti, dei partecipanti, ha riportato un utilizzo quotidiano di queste tecniche avanzate di controllo delle immagini, quindi ci dà un polso di estremo avanzamento dello stato dell'arte in Italia e quindi di fatto una garanzia della qualità del trattamento stesso".
Questa diffusione capillare di alta tecnologia, che vede anche l'uso di tecniche sofisticate - spesso basate sull'intelligenza artificiale - richiede un costante aggiornamento professionale. "Uno degli aspetti direi più belli della radioterapia oncologica come disciplina - ricorda Bonomo - è la sua costante evoluzione e quindi il coniugare questa crescita sia tecnologica, ma in generale di conoscenze con gli aspetti formativi è un qualcosa di estremamente importante che ci pone sicuramente all'avanguardia come paese a anche a livello internazionale".
Durante il congresso, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricevuto l'onorificenza di socio emerito AIRO. La sfida futura è chiara: mantenere l'eccellenza tecnologica rafforzando il sostegno emotivo ai pazienti, soprattutto i più giovani.



