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Tremila anni di Olimpiadi e miti alla Fondazione Luigi Rovati

di TMNewsmartedì 25 novembre 2025
2' di lettura

Milano, 25 nov. (askanews) - Le Olimpiadi come un evento che attraversa l'umanità, raccontata attraverso reperti e cimeli: dagli antichi vasi greci decorati con atleti alla canotta indossata da Usain Bolt, dalle tombe etrusche alle scarpe di Michael Jordan al tempo del Dream Team 1992. Alla Fondazione Luigi Rovati di Milano apre la mostra "I giochi olimpici - Una storia lunga tremila anni", in coproduzione con il Museo Olimpico e con il Musée cantonal d'archéologie et d'histoire di Losanna, che si inserisce nel palinsesto negli eventi culturali che portano a Milano Cortina 2026.

"Per noi - ha detto ad askanews Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati - è un momento veramente importante, perché è una mostra a cui abbiamo lavorato da due anni ed essendo aperti da tre anni direi che è stato sicuramente uno dei nostri progetti più importanti realizzati ad oggi, proprio perché ha visto la collaborazione con due istituzioni straniere, ma soprattutto abbiamo cercato di fare una mostra che veramente raccontasse la storia di un evento così importante come sono i giochi olimpici, ma anche una mostra che potesse essere un centro di attrazione in questo momento per Milano".

Negli spazi della Fondazione, sempre eleganti nel loro tenace eclettismo, la storia dello sport supera la barriera del tempo e arriva alla sua dimensione mitica, tanto nel passato classico, quanto nel presente degli atleti superstar globali, ma comunque legati al fascino unico della contesa olimpica, che ha sempre qualcosa che va oltre.

"La cosa fondamentale secondo noi - ha aggiunto la presidente Forlanelli - riprendendo anche gli insegnamenti del Museo Olimpico di Losanna, è proprio quello dei valori che le Olimpiadi trasmettono e tutti i ragazzi che fanno sport devono capire che questi valori sono dei valori che hanno avuto appunto una storia lunga 3000 anni".

Una storia che prende chiarezza nella ricostruzione della Tomba delle Olimpiadi che proviene dalla necropoli etrusca di Tarquinia e alle pareti presenta scene con discoboli, corridori, saltatori. In eterno lasciati a ricordare le gesta e i corpi che, allora come oggi, entrano nell'immaginario collettivo.