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Alan Friedman contro Alfredo D'Attorre (Pd) ad Agorà: "Gli anti-renziani alla frutta", "Difendi i capitalisti", "Caz..."

"La minoranza Pd, quella parte radicale e di sinistra sconfitta da Renzi nelle primarie e che non ha mai digerito quella sconfitta, ora sta lottando per la propria sopravvivenza". Alan Friedman interpreta così le spaccature nel mondo dem tra Renzi e i "dissidenti" sulla riforma delle legge elettorale. In studio ad Agorà su Raitre, l'economista americano riduce la lotta intestina nel principale partito italiano a una questione di poltrone: "Sono alla frutta: la loro paura è che con la nuova legge elettorale non saranno più in grado farsi nominare ed eleggere in Parlamento. Fassina secondo me è una persona marginale e irrilevante nella politica italiana...". E qui si scatena il botta e risposta con il deputato Pd Alfredo D'Attorre, anti-renziano tra i più tosti: "Friedman difende una linea di assoluta continuità della politica italiana... quella che sostiene la politica del rigore e protegge i vincoli del rigore e gli interessi del capitale finanziario, quelle politiche che hanno aggravato la crisi, recessione, disoccupazione...". "Questa è una cazzata...", prova a interromperlo Friedman, mettendo in imbarazzo il conduttore Gerardo Greco che invita tutti a non cedere al "turpiloquio". Ma D'Attorre non molla e lancia un'altra stilettata: "Dall'America ci sono molti analisti che dicono cose più acute e interessanti di Friedman, che a me peraltro sta molto simpatico. Quando lo vedo, rido sempre...".

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