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Romano (Sc) a Bechis: Zagrebelsky non crede a quel che firma

"Ho conosciuto Gustavo Zagrebelski quando ero a Torino alla Einaudi. Immaginare che lui pensi davvero che queste riforme sono autoritarie è impossibile". Lo sostiene- partecipando alla web trasmissione L'Abitacolo, Andrea Romano, capogruppo alla Camera di Scelta Civica per l'Italia. "Gli intellettuali"- spiega - "hanno questa tendenza a firmare appelli a cui spesso non credono. Ed è un vizio, perchè così semplicemente si delegano ad altri le proprie idee". Romano torna anche al dissidio fra Marianna Madia e Stefania Giannini a proposito della rottamazione dei dipendenti pubblici più anziani: "Anche io ho molti dubbi sul loro prepensionamento", spiega, "ma per una ragione aggiuntiva rispetto quello che ha detto la Giannini: perchè introduce una disparità con i dipendenti privati che non possono essere prepensionati". Il capogruppo di Scelta civica parla anche del presidente del Consiglio: "Stimo molto Matteo Renzi, ma in fondo rimane il capo di un partito che ha troppe ambiguità al suo interno. Ad esempio il loro candidato per la commissione europea è Martin Schulz, che esprime un'idea di socialdemocrazia molto vecchia: ce l'ha un po' con l'impresa, con i capitalisti, con i mercati". Nella chiacchierata anche un riferimento "da storico" sul Movimento 5 stelle: "Beppe Grillo ha portato in Parlamento dei bravi ragazzi, ma in loro vedo sempre un settarismo molto pericoloso. Vedo in loro dei tratti che sono tipici dei movimenti totalitari. E' una fortuna che il grillismo non abbia un'ideologia forte tra le mani, perché se l'avesse, potrebbe essere molto pericoloso".

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