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Giannini a Belpietro: "La scuola uscirà dall'emergenza. I fondi ci sono"

La scuola è finalmente "al centro dell'agenda politica" del governo e il suo rilancio parte dalla sicurezza e dall'edilizia scolastica: "Un paese avanzato non può permettersi di mandare i bambini a scuola in una situazione di scarsa sicurezza". E' quanto ribadito dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, a Maurizio Belpietro durante la 'Telefonata' in onda questa mattina 24 marzo 2014 su Canale 5. "I soldi ci sono", ha spiegato, "sono ricavati dallo svincolo del patto di stabilità con i Comuni e ci sono anche i fondi del Miur già destinati all'edilizia: le opere di ristrutturazione partiranno presto e saranno tra poco una realtà". L'idea, ha spiegato il ministro al direttore di Libero, è quella di "uscire dall'emergenza", ovvero di "arrivare alla cantierabilità di molti dei 10.000 interventi previsti entro giugno" così da permettere a settembre il rientro in classe "sicuro" per molti ragazzi. La vera novità comunque, insiste Giannini, "è l'aver messo l'istruzione al centro agenda politica", che "non è un fatto scontato in generale e in particolare nel nostro Paese". Secondo il ministro bisogna "andare oltre i muri e occuparsi di chi sta dentro la scuola. Non c'è bisogno - spiega - di toccare un'architettura di norme già troppo complessa, quindi semplificare al massimo a livello di regolamenti e cercare di avere la migliore programmazione possibile, sia come risorse sia come obiettivi almeno nel triennio" perchè "senza programmazione non ci sono risultati accettabili". L'importante, continua, "sarà avere la certezza. Oggi ci sono ancora 160mila precari che hanno bisogno di una soluzione, ma la strada non credo che sia una forma di stabilizzazione, ma trovare il modo di smaltire questa piaga e poi trovare un modo che consenta ai giovani di fare questo mestiere straordinario una volta usciti dall'università".

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