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Salvini al citofono, il tunisino: "È vero, spacciavo. Sono pieno di precedenti ma ora sono pulito e denuncio"

Parla il ragazzo che Matteo Salvini cercava a Bologna al citofono nel quartiere Pilastro. Non era in casa, quando il leader della Lega ha citofonato a casa dei suoi genitori, la sera di martedì 21 gennaio, chiedendo se in quella casa al primo piano ci fosse una centrale di spaccio del quartiere.  E ora vuole denunciare la donna che ha portato il leader della Lega a diffamarlo in diretta Facebook. Lo scrive il sito fanpage.it. Perché lui, il 17enne di origine tunisina accusato dal leader leghista non spaccia droga. Non più,  in realtà, perché ammette “sono pieno di precedenti, in passato ho fatto di tutto e di più”, ma ora “vado a scuola, sono un ragazzo normalissimo, non mi manca niente”.   Per approfondire leggi anche: Fabio Volo attacca Salvini “Mia madre ha 67 anni, mio padre si spacca il culo, se vai a casa trovi i vestiti di Bartolini – spiega il ragazzo  – Lui ci è rimasto molto male”.  Difende anche il fratello, “che non fa queste cose, lui gioca a calcio”. È anche per questo che il ragazzo ha deciso di sporgere denuncia nei confronti della signora che ha portato Salvini sotto casa sua:“Io incontro questa signora qua dietro nel parcheggio – racconta – Lei ha il cane, io ho il cane, a volte ci incrociamo. Domani vado in procura e la denuncio per diffamazione”.

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