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Anno europeo della Gioventù: dai bandi agli stage, ecco che cosa fa davvero l'Ue per i giovani

Le istituzioni europee hanno dichiarato il 2022 “ anno della gioventù ”, come risarcimento delle conseguenze della pandemia: dalla didattica a distanza alla perdita del lavoro fino ai danni per la salute mentale. Ma oltre a dire di voler “mettere i giovani in primo piano” e che “i giovani devono poter plasmare il futuro dell'Europa”, come ha dichiarato la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen , che verrà fatto per davvero? L'Anno Europeo della Gioventù prevede conferenze e iniziative per incentivare la partecipazione dei giovani al processo decisionale (sono aperte posizioni per un tirocinio presso il segretariato generale del Consiglio), ed è stato incrementato il finanziamento per i programmi Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà . Ci sono poi bandi dedicati ai giovani imprenditori, con un occhio di riguardo ai giovani agricoltori, e tanti sono anche i finanziamenti a fondo perduto, soprattutto per l'imprenditoria femminile e le piccole e medie imprese. Un altro bando ha ottenuto un forte riscontro è Smart&Start , che si rivolge ai giovani che vogliono adottare una start up ad alto contenuto tecnologico. L'Europa ha anche mosso qualche passo nella question stage : un mese fa una risoluzione Ue approvata con 580 voti favorevoli ha stabilito che i tirocini debbano essere retribuiti. Lo stage gratuito, si legge nel testo, è una "forma di sfruttamento dei giovani lavoratori e una violazione dei loro diritti". Il Parlamento ha sottolineato che "i tirocini e le opportunità di lavoro previste nell'ambito di programmi e nuovi ed esistenti devono essere non solo retribuiti ma anche limitati nella durata e nel numero, in modo che i giovani non siano intrappolati in un susseguirsi interminabile di tirocini e sfruttati come manodopera a basso costo o addirittura gratuita , senza protezione sociale e senza diritti pensionistici".

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