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Giovani italiani tra disoccupazione e abbandono scolastico: le misure del governo

Il problema della condizione giovanile in Italia affonda le sue radici in due questioni: il lavoro e l’abbandono scolastico. Partiamo dai dati: la disoccupazione giovanile è al 28%, cioè un giovane su tre non lavora ma vorrebbe ed è in cerca di un impiego. Più di 2 giovani su 3, inoltre, lavorano con contratti precari che rendono impossibile un’indipendenza economica e il 35% degli under 30 lavora in nero. Non solo: un giovane su 4, oltre 3 milioni nella fascia 15-34 anni, è classificato come Neet, cioè non studia, non lavora e non è inserito in un percorso di formazione. I giovani che abbandonano prematuramente gli studi sono al 13% e il dato rende l’Italia il quarto stato europeo per incidenza del fenomeno. Nel 2016 l'allora presidente della Bce, Mario Draghi, parlò di “lost generation” per definire un fenomeno socio-economico che richiede un forte intervento politico e qualcosa il suo governo sta facendo grazie a Garanzia Giovani rinforzata, Sportelli Giovani nei Centri per l'impiego, una campagna informativa itinerante del Dipartimento per le politiche giovanili, il sito GIOVANI2030, programmi europei, il Piano nazionale pluriennale (2021-2027) sull'inclusione dei giovani con minori opportunità.

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