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Michelle Obama: "Nelle ragazze nigeriane rapite rivedo le mie figlie"

"Il rapimento è un atto sconsiderato, commesso da un gruppo terroristico che vuole impedire a quelle ragazze di studiare, o da uomini adulti che tentano di spezzare le loro aspirazioni". Michelle Obama si impadronisce del discorso settimanale di Barack Obama per commentare la vicenda delle liceali nigeriane rapite nei giorni scorsi dagli islamisti di Boko Haram, una cellula terroristica molto attiva in Nigeria. Gli Usa hanno già inviato aiuti ad Abuja per aiutare il governo nella caccia ai rapitori e per riportare a casa le ragazze. "Voglio che sappiate - ha rimarcato Michelle - che Barack ha dato indicazione al nostro governo perché faccia tutto il possibile per sostenere gli sforzi del governo nigeriano a ritrovare le ragazze e riportarle a casa". I fatti - Le circa 200 studentesse nigeriane rapite dai terroristi hanno dovuto sposare membri del gruppo islamista e sono state probabilmente condotte in Ciad o in Camerun. Lo scrive il quotidiano nigeriano online Daily Trust, secondo il quale i militanti hanno pagato ai rapitori una dote di 2mila naira (12,4 dollari) per sposare ciascuna ragazza. Le studentesse, di età fra i 15 e i 18 anni, sono stati rapite il 14 aprile dagli alloggi del collegio di Chibook nello stato nord orientale di Borno. Una quarantina di ragazze sono riuscite a liberarsi, ma più di 200 mancano all'appello. 

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