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Vincenzo De Luca, "Conte e Casalino? Volevano fare un barbecue": ora tocca a Draghi, "un Cristo martire"

Non poteva mancare la conferenza di fuoco di Vincenzo De Luca che, a margine dell’aggiornamento settimanale sulla situazione epidemiologica della Campania, ha commentato gli ultimi sviluppi politici a livello nazionale. In particolare l’uscita di scena di Giuseppe Conte per far spazio a Mario Draghi, incaricato dal presidente Sergio Mattarella di formare un nuovo governo di “alto profilo” che guidi il Paese fuori dalla crisi sanitaria, economica e sociale. 

“Si è conclusa la stagione del governo Conte due”, ha esordito il governatore-sceriffo, che ha poi aggiunto: “In questi due anni abbiamo conosciuto cose bizzarre, cose che noi umani neanche avremmo mai immaginato di poter vedere. L’ultima di queste meraviglie l’abbiamo vista quando è stato portato un tavolino davanti a Palazzo Chigi, un tavolino spoglio, mi sembrava che avesse anche la vernice un po’ scrostata. Volevano far vedere che almeno un banco buono c’era in Italia. Con il passare dei minuti abbiamo pensato che volessero accendere un barbecue, fare una bella grigliata a piazza Colonna”. 

De Luca ne ha anche per Rocco Casalino: “Abbiamo atteso invano il suo arrivo con il grembiuli e le verdure ma non è arrivato. Alla fine è arrivato Conte e ha fatto un discorso breve, ma ricco, sintetico, significativo, con il quale si è auto attribuito la funzione di Mitterand italiano, cioè di federatore delle forze progressiste. Nel suo breve discorso ha detto ‘io ci sono e ci sarò’. Ci ha minacciato chiaramente, avrebbe detto Peppino a Totò”. Ovviamente il governatore campano si è espresso anche su Draghi: “La chiamata di Draghi è stata un colpo d’ala da parte di Mattarella, una personalità di grande rilievo e prestigio internazionale. Solidarietà a Draghi, che mi è parso un Cristo votato al martirio, a parlare con i cespugli”. 

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