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Bechis: Morosini e il gol di una vita

Quando ero bimbo mia nonna mi diceva che la vita ha un tempo solo: quello della sua pienezza. Si compie nella sua pienezza, e il tempo non lo decidiamo noi. Forse era una di quelle magie delle nonne per mettere un bimbo di fronte a quello che non può capire. Eppure senza quelle parole diventa difficile vedere un ragazzo di 25 anni, Piermario Morosini, che cade di schianto in un campo di calcio. Si rialza, si riaggrappa alla vita. Cade di schianto. Si aggrappa ancora. E la vita gli sfugge, perchè il tempo non lo decidiamo noi. Dopo quel che è accaduto ho visto il profilo twitter di Morosini. E ho capito che aveva ragione mia nonna: quella pienezza era già compiuta nel cuore di quel ragazzo. Che cinguettava "solo cose belle" (l'hashtag che continuamente ripeteva su twitter), con un cuore che assaporava felicità anche dentro il dramma della sua vita personale e familiare. Piermario era davvero una cosa bella, così rara nel mondo, così strana soprattutto in quel mondo. E solo cose belle è riuscito a lasciarci. Come quel minuto di silenzio che ha ammutolito lo stadio di Madrid con le sue immagini che scorrevano sul maxischermo. E lo stesso silenzio denso di pienezza con cui domenica mattina ho visto dieci ragazzini di Roma stringersi forte e ricordarlo in un campetto di periferia. Con questo voglio ricordare anche io Piermario, che ci ha insegnato a guardare #solocosebelle nella vita. di Franco Bechis

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