Roma, (askanews) - L'approvazione unanime dell'accordo dell'Ue con Londra sulla Brexit da parte dei Ventotto Stati membri non è affatto scontata: è il messaggio che la Spagna, attraverso il suo premier Pedro Sanchez, sta mandando a Bruxelles. Il motivo è sempre lo stesso: la piccola e strategica rocca di Gibilterra, ceduta nel 1713 alla Gran Bretagna col trattato di Utrecht, ma che Madrid continua tuttora a rivendicare sostenendo di non averne mai ceduto formalmente la sovranità, ma soltanto la proprietà. La Rocca è stata anche nel recente passato fonte di periodiche tensioni fra Londra e Madrid, che lamenta forme di concorrenza fiscale sleale da parte del "Penòn", nome con cui Gibilterra è nota in Spagna. Ora Sanchez è tornato sul tema in termini minacciosi: "Non possiamo accettare che quel che succederà a Gibilterra in futuro dipenda da un negoziato fra Gran Bretagna e Unione europea: deve essere qualcosa di definito, negoziato e accordato fra Gran Bretagna e Spagna. Questo, da 72 ore non è garantito, non nella bozza di accordo sulla Brexit. Pertanto, stando così le cose, mi dispiace dover dire che un governo pre-europeo come quello spagnolo voterà, se non ci sono cambiamenti, 'no' alla Brexit". Una minaccia che Sanchez ha ribadito malgrado il fatto che Madrid e Londra abbiano negli ultimi giorni sottoscritto un accordo provvisorio bilaterale per gestire a livello pratico una situazione che rischia di diventare critica per entrambe le parti: circa 10.000 lavoratori spagnoli attraversano il confine ogni giorno per lavorare a Gibilterra, e moltissime imprese spagnole già hanno sede legale a Gibilterra per pagare meno tasse grazie al regime di sconti fiscali vigente nella Rocca; d'altra parte l'economia di Gibilterra è fortemente dipendente da quella della Spagna, con cui condivide il suo unico confine terrestre. Ma la bozza di accordo su Brexit non prevede negoziati bilaterali fra Gran Bretagna e Spagna, bensì fra Gran Bretagna e Ue nel suo insieme, e non è affatto chiaro che Londra sia intenzionata ad accettare il principio di negoziare la questione sul piano bilaterale. La premier britannica Theresa May, che sta già facendo molta fatica a far accettare l'accordo di Brexit dal Parlamento di Londra, è stata piuttosto netta in proposito: "Stiamo cercando un accordo che funzioni per tutta la famiglia del Regno Unito, e quell'accordo deve funzionare anche per Gibilterra. Sono contenta che abbiamo sottoscritto un protocollo su Gibilterra, che farà parte di un pacchetto più ampio di accordi fra Regno Unito, Spagna e governo di Gibilterra, che definisce l'impegno alla cooperazione fra le parti. Ma sono stata chiara, non escluderemo Gibilterra dai nostri negoziati sulla relazione futura (con l'Ue, ndr). Vogliamo un accordo che funzioni per tutta la nostra famiglia, e questa comprende Gibilterra".
Execus, la MarTech italiana racconta le sfide future
Milano, 16 mag. (askanews) - Execus S.p.A., società capofila dell'omonimo Gruppo attivo nel digital marketing, Ad-tec...
TMNews