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La Svezia risponde alle critiche sulla gestione della pandemia

Roma, 17 apr. (askanews) - La ministra degli Esteri svedese, Ann Linda, e la collega alla Sanità e agli affari sociali Lena Hallengren, hanno incontrato i giornalisti stranieri a Stoccolma per difendere l'approccio in "controtendenza" adottato dalla Svezia nella gestione della pandemia di coronavirus. "Quando le raccomandazioni non sono applicate a sufficienza, il governo è pronto a prendere decisioni per misure più restrittive", ha chiarito Hallegren.

"Il governo ha preso una serie di decisioni che riguardano l'intera società. È una leggenda che la vita vada avanti normalmente in Svezia - ha spiegato la ministra degli Esteri Linde - Molte persone restano a casa e hanno smesso di viaggiare. Molte aziende sono al collasso, la disoccupazione crescerà in modo drammatico. C'è un'ampia gamma di nuove regole e raccomandazioni che colpiscono l'intera società".

"Non c'è un pieno lockdown in Svezia, ma molte parti della società svedese hanno chiuso, molti svedesi sono fortemente colpiti", ha aggiunto.

"Ho notato che c'è a volte l'idea che la Svezia abbia adottato un approccio radicalmente differente verso il virus in confronto ad altri paesi - le ha fatto eco la ministra della Sanità e degli affari sociali, Hallengren - non condivido questa idea. Le misure svedesi differiscono da altri paesi solo in due punti principali: non chiudiamo le scuole per i bambini più piccoli o gli asili e non abbiamo alcuna norma che obblighi i cittadini a rimanere a casa".

Hallegren ha ricordato che sono state vietate comunque le visite nelle case di riposo, dove il possibile alto numero di contagi è una delle maggiori preoccupazioni. I test per individuare il Covid-19 saranno potenziati fino a 50.000 forse 100.000 a settimana, ha annunciato la ministra in conferenza stampa, mentre il paese manterrà un approccio "soft" nelle misure di lockdown. Finora sono 75.000 le persone testate, si registrano 12.540 casi confermati e 1.333 decessi.

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